SANT’ANASTASIA. Carmine Esposito ex sindaco di Sant’Anastasia ed ex capo di gabinetto di Luigi Cesaro quando quest’ultimo era presidente della Provincia di Napoli è stato condannato a 14 mesi di reclusione per “tentativo di induzione indebita”.
Il 14 dicembre 2013 fu arrestato dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna dopo che aveva intascato una tangente dall’imprenditore che aveva vinto l’appalto per la gestione del servizio rifiuti in città: una busta contenente 15 mila euro fu trovata nella sua auto poco dopo che aveva incontrato l’imprenditore in un centro commerciale. L’intera scena fu “ascoltata” e seguita dagli uomini dell’Arma che poi lo bloccarono e arrestarono appena uscito dal parcheggio. Si trattava di una prima tranche di altre che sarebbero dovute arrivare in seguito.
“Al di là della condanna in primo grado, resta il giudizio negativo sull’operato di Carmine Esposito che, per noi, resta il peggior sindaco che Sant’Anastasia abbia mai avuto e un personaggio politico di centro destra che abbiamo sempre combattuto anche nel ruolo di capo di gabinetto di Luigi Cesaro quando questi era presidente della Provincia di Napoli”.
Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha sempre criticato l’operato dell’ex primo cittadino di Sant’Anastasia: “A mio avviso, per quel che ha fatto, la pena è stata troppo leggera. Sono stati bravi gli avvocati dell’ex Sindaco a fargli cambiare l’imputazione da “concussione per induzione” a tentata”.
“Le sentenze si accettano e non si commentano, ma ci auguriamo che, nel corso del processo d’appello, si possa arrivare a un verdetto diverso per una vicenda in cui le colpe dell’ex Sindaco appaiono quanto mai evidenti” ha aggiunto Borrelli per il quale “sarebbe opportuno che all’ex primo cittadino fosse anche impedito di tornare a candidarsi e a proporsi per ruoli istituzionali”.
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