OTTAVIANO. Un rogo che “arriva” a due giorni dalla fine prevista per la bonifica di un’ampia discarica a cielo aperto, una storia contorta che dura da due anni e sulla quale vogliono far chiarezza i consiglieri comunali di opposizione componenti della commissione Trasparenza: Andrea Nocerino (presidente), Felice Picariello e Emanuele Ragosta.
Già nell’ultimo consiglio comunale Nocerino aveva posto il caso all’attenzione dell’assise mostrando numerose fotografie che testimoniavano lo stato di degrado dell’area e chiedendo all’amministrazione comunale a che punto fossero i lavori per la bonifica. L’altra notte, invece, l’incendio per il quale sono dovuti intervenire sul posto vigili del fuoco e polizia municipale. Ieri l’audizione in commissione del responsabile del settore Ambiente del Comune, l’architetto Angelo Napolitano.
L’area interessata dal rogo è quella esterna al sito di stoccaggio di via Bosco Del Gaudio ed “era stata sottoposta a sequestro già prima del conferimento dell’incarico all’attuale Resp. Ufficio Ambiente avvenuto nel settembre 2016. Precisamente l’area era stata posta a sequestro in data 09/07/2015”, scrivono i consiglieri nel verbale della commissione. Il 16 settembre scorso l’area viene dissequestrata, la Procura aveva autorizzato la bonifica. A quel punto il Comune avvia l’iter per assegnare i lavori e il 28 dicembre ottiene l’incarico la ditta “C.A.L.L. srl” di Napoli. La discarica conteneva anche amianto, per questo viene informata l’ASl che approva il piano di rimozione proposto dalla società. I lavori cominciano il 22 marzo 2017 e “sarebbero stati completamenti presumibilmente tra il 18 e il 19 maggio 2017”, si legge ancora nel verbale, “A seguito della caratterizzazione sono stati separati i rifiuti contaminati da amianto e depositati in “big bag” in attesa di conferimento a piattaforma specializzata. Diversamente i rifiuti non contaminati da amianto erano in procinto di essere rimossi. Tuttavia, nella serata del 17 maggio 2017 l’area oggetto della suddetta bonifica è stata interessata da un incendio”, in particolare “oggetto dell’incendio è stata la parte di rifiuto non contaminata da amianto. Tuttavia in tale cumulo erano presenti miscele bituminose contenenti catrame”. A questo punto l’ufficio Ambiente ha predisposto che i cumuli bruciati saranno di nuovo “caratterizzati”. Questioni che hanno convinto i tre consiglieri a chiedere all’ufficio Ambiente del Comune quali azioni intende intraprendere “alla luce delle notevole quantità di diossina sprigionata nell’aria all’esito dell’incendio e delle polveri permeate nel sottosuolo, a seguito delle operazioni di spegnimento”, ed hanno inviato il verbale alla polizia provinciale, all’Arpac (agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania) e alla Procura di Nola.
Nocerino aveva ribadito la ferma volontà di venire a capo della questione già la notte dell’incendio. “Quello che si sta verificando in queste ore in via Bosco del Gaudio è di una gravità inaudita”, aveva scritto il leader dell’opposizione ottavianese sul suo profilo sul social network Facebook, “Confidiamo nel lavoro delle forze dell`ordine e in quello della magistratura. Come minoranza abbiamo denunciato quello scempio anche in consiglio comunale ponendo delle domande e aspettando invano delle risposte. Pertanto, alla luce di quanto accaduto, allo scopo di preservare lo stato di salute dei cittadini, l’area deve essere urgentemente bonificata con controllo delle sostanze disperse nell’aria in seguito alla combustione di materiale cancerogeno presente nel sito come l’amianto. Inoltre, sarà necessaria una accurata verifica dello stato del suolo e sottosuolo su cui si è verificato l’incendio”.
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