domenica 24 Novembre 2024
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Intervista a Loris Petrillo regista del Don Quijote, opera coreografica al Bellini

Il Don Quijotte al Bellini, rappresentazione moderna dell’uomo contemporaneo, che sradicato da sé si scontra con le proprie velleità e i propri limiti.

Incontro a teatro con il regista Loris Petrillo. 

Il Donchisciotte del regista e coreografo Loris Petrillo, in scena a marzo al teatro Piccolo Bellini di Napoli, è una la rappresentazione in chiave moderna, mediante l’espediente letterario del celeberrimo cavaliere errante cervantino, della condizione dell’uomo contemporaneo, dei suoi limiti, desideri e autoinganni.  Una riflessione che mette a mette a ‘nudo’ la condizione umana, con il linguaggio della danza di Petrillo e la performance degli attori Nicola Simone Cisternino, Yoris Petrillo, Adrien Ursulet/Sara Sguotti.

Le coreografie esaltano il grottesco e il ridicolo, la mancanza di dignità degli individui con il sembiante di lupi tra i lupi in lotta per la sopravvivenza, che non sono scevri né dal ricevere né  dal recare soprusi e angherie all’altro da sé pur di raggiungere i propri illusori obiettivi.

Un’ opera pessimista, che tuttavia non nega al pubblico un barlume di speranza. Nella rilettura teatrale il Quijote di Petrillo, implorerà a Sancio di offrirgli con un colpo di pistola la liberazione…ma il fedele amico e servitore gli si opporrà con le celebri parole:

Non muoia, signor padrone, non muoia. Accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perché la maggior pazzia che possa fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morir così senza un motivo, senza che nessuno lo ammazzi, sfinito dai dispiaceri e dall’avvilimento…

non morirà in scena, e lo spettatore non conoscerà quale sorte sarà a lui riservata.

Il finale del Chisciotte di Petrillo si conclude con un vera e propria denuncia sociale a partire dalle manovre politiche sino a quelle delle lobby per arrivare alla presa di coscienza del singolo individuo, delle proprie personali colpe e responsabilità. Il Cavaliere errante nella poetica di Petrillo si trasforma in un giovane “neet” in guerra contro i propri simili per la sopravvivenza, un personaggio disadattato, che non scende in campo per i diritti negati e che, consapevole di aver abbandonato la lotta prima ancora di cominciare, si vergogna di sé.

Abbiamo chiesto al regista Loris Petrillo dopo lo spettacolo di descrivere ai lettori de Laprovinciaonline i punti chiave della sua rilettura del romanzo e gli aspetti metaforici delle coreografie messe in scena:

Loris-Petrillo

Leggendo il Cervantes ad un certo punto ho deciso di chiudere il romanzo perché più che leggere il Cervantes ho voluto leggere l’uomo,  l’umanità di adesso e quindi in qualche modo la storia dell’uomo contemporaneo … Ho offerto momenti di ricordo del Cervantes e del vero Don Chisciotte ma, ad un certo punto ho voluto raccontare l’uomo contemporaneo e le sue difficoltà (Loris Petrillo).

Come mai nella sua rilettura coreografica, il colpo di pistola non viene più sparato da Sancio?

Io penso che siamo liberi come dice Concato, di “spararci a dosso”. Noi siamo liberi e possiamo anche essere liberi di essere traditi, liberi di tradire, liberi di spararci, liberi di essere sparati, potrebbe essere un omicidio ma potrebbe essere anche una speranza (Loris Petrillo).

Quindi alla fine si ritorna al Don Chisciotte letterario la cui chiave di lettura da parte di critici e di studiosi non è mai stata univoca, come per l’uomo contemporaneo della sua rappresentazione?

No non è unica ed è libera alle riflessioni personali.

I suoi progetti futuri?

Da Marzo comincerò un progetto che debutterà a Febbraio il prossimo anno, sarà un discorso sulla polvere: a partire dal concetto di  “polvere siamo e polvere ritorneremo” sino a quello di atomo, una visione di tipo matematico e religioso nel contempo.

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Rosa Auriemma
Rosa Auriemmahttps://www.facebook.com/lalingua.langue/?fref=ts
Ha conseguito la laurea triennale in Lettere e Magistrale in Filologia Moderna presso L'università degli studi di Napoli "Federico II" con il massimo dei voti, discutendo una tesi in Storia della lingua italiana su un autore napoletano secentesco. Sin da piccola ha coltivato la passione per la scrittura e il giornalismo. Appassionata di linguistica e dialettologia, per scopi di ricerca ha fondato un blog tematico "La Lingua Langue", corredato da canale youtube al fine di divulgare contenuti multimediali e multiculturali.

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