POMPEI. Pretendeva 500 euro al mese per evitare di dimettersi e far finire l’amministrazione comunale. Stamattina all’ex consigliere comunale di Pompei, Stefano De Martino, è stato notificato dalla sezione Informativa del commissariato di Polizia di Pompei l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per i reati di tentata estorsione, calunnia, minaccia e tentata violenza privata, firmato dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata Francesca Sorvillo.
Gli agenti del commissariato (diretti dal vice questore Angelo Raffaele Lamanna) Amministrazione (che poi è effettivamente finita per la sfiducia al sindaco Nando Uliano lo scorso agosto) hanno cominciato ad indagare sul politico in seguito alla denuncia presentata da un ex assessore. L’uomo raccontava che il consigliere comunale di maggioranza lo aveva minacciato più volte pretendendo 500 euro al mese che se non gli fossero state corrisposte avrebbe firmato le dimissioni e determinato la caduta dell’Amministrazione. Non contento di questo, aveva anche calunniato l’assessore denunciandolo alla polizia dicendo di essere stato aggredito verbalmente dallo stesso e minacciato di un’aggressione fisica. In seguito, però, era proprio De Martino a minacciare nuovamente l’assessore in maniera grave. Nel corso delle indagini i poliziotti hanno anche raccolto la denuncia di un altro consigliere comunale, che aveva la delega alla viabilità, che riferiva agli inquirenti che De Martino lo aveva più volte “pressato” per costringerlo a revocare il provvedimento di limitazione della “Ztl” (Zona a traffico limitato) in piazza Esedra, episodio che ha portato l’ex consigliere ad essere indagato anche per tentata violenza privata. Se De Martino fosse stato ancora in carica oggi sarebbe stato arrestato, vista la gravità della accuse e la possibilità di reiterare il reato.
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