NAPOLI. Dopo il malcontento per le deleghe assegnate senza condivisione, le sedute saltate, il rischio di far slittare progetti importanti alla fine ha prevalso il dialogo e si è trovato un accordo tra le forze presenti nel consiglio della Città Metropolitana per far andare avanti i lavori dell’assise considerato che una vera maggioranza non esiste.
Un accordo grazie al quale “Si riparte con una nuova prospettiva politica”, fanno sapere i promotori del patto che ha portato oggi all’approvazione del Bilancio, “Si tratta di dare un nuovo impulso alle scorte programmatiche e gestionali dell’ente che vede coinvolti in modo trasparente e democratico tutte le forze politiche in campo”. Il documento è basato su tre punti ed è stato sottoscritto da segretari provinciali e capogruppi: per Forza Italia da Antonio Pentangelo e Felice Di Maiolo, per Dema da Claudio de Magistris e Francesco Iovino, per il Pd da Venanzio Carpentieri e Giuseppe Jossa, per Noi Sud da Vincenzo Carbone e Raffaele Lettieri.
Nel documento si parte dal presupposto che bisogna considerare la fase delicata che sta attraversando l’Ente, ragion per cui si rende necessario “individuare una serie di priorità e metodologie condivise sui temi fondamentali, come manutenzione ed edilizia scolastica, strade, ambiente, gestione di rifiuti, trasporti e pianificazione del territorio, per garantire una maggiore operatività della città metropolitana. La contingenza delle legislazione vigente, i vincoli di bilancio e l’assetto ancora in via di definizione di alcuni processi, richiedono alle forze politiche presenti in Consiglio una riflessione chiara e tempestiva su tali tematiche, che si focalizzi principalmente su una serie di priorità e criticità da affrontare in maniera forte, incisiva e unitaria”. Per cui, considerato che con l’attuale legge nell’assemblea metropolitana non si può individuare una maggioranza e una opposizione piuttosto considera il Consiglio metropolitano “un organo amministrativo, risulta opportuno individuare un punto di equilibrio per garantire risposte puntuali, immediate e concrete ai bisogni quotidiani dei territori, seppure nelle legittime diverse posizioni politiche”, per cui i consiglieri e i segretari che hanno sottoscritto il documento richiamano alla responsabilità le forze politiche al fine “di scongiurare il rischio di una vera e propria paralisi di settori strategici della vita amministrativa che rischierebbe di avere ripercussioni devastanti per l’intera area metropolitana.”, Da qui la decisione di sottoscrivere alcuni punti da seguire: “Istituzione di una cabina di regia, composta da tre componenti tra cui il capogruppo del gruppo consiliare e rispettive forze politiche, finalizzate a determinare le linee di indirizzo delle politiche amministrative e conseguenziale scelte gestionali al fine di garantire la stabilità istituzionale dell’Ente. In attuazione del principio di piena rappresentatività territoriale ed a seguito di una intesa dei gruppi consiliari firmatari del presente documento, le risorse di bilancio suscettibili di indirizzo politico ed il riparto delle premialità spettanti alla città metropolitana dovranno essere destinate proporzionalmente alla popolazione degli altri comuni metropolitani su indicazione della cabina di regia. Assicurare la rappresentatività di tutti i gruppi consiliari firmatari del presente documento nell’individuazione dei profili professionali da indicare negli enti di competenza diretta e indiretta della città metropolitana. Rideterminazione, entro il 28 febbraio, degli assetti istituzionali precedentemente delineati unilateralmente, con l’estensione della responsabilità delle scelte gestionali ai gruppi consiliari firmatari del presente documento”.
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