lunedì 25 Novembre 2024
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Campionato di serie A, Callejon: Qui il calcio è una religione

Campionato di serie A, Callejon:”Qui ho scoperto che il calcio ha lo stesso valore di una religione”.

José Callejon è sicuramente uno dei grandi protagonisti del Napoli di Rafa Benitez. Ecco le sue parole rilasciate al Corriere dello Sport: “Ho delle belle sensazioni, amo tutto di questa città e dei suoi super tifosi. Sono arrivato da Madrid, altro ambiente molto caldo, dove il football è importante, con pressioni enormi. Ma qui ho scoperto che il calcio ha lo stesso valore di una religione – ha affermato – Ho scelto di vivere il centro della città, per assorbirla sul serio, e non ho rimpianti, perché tra la gente ci sto bene, non mi sento turbato – continua il numero sette azzurro – inoltre sono molto casalingo, esco poco,  me ne sto con mia moglie Marta, e mia figlia  Paula di dieci anni, siamo in attesa di India, che nascerà tra un po’. Mi godo lo spettacolo da Posillipo: è fantastico. E quando capita, o pizza o mozzarella o pasta. Si può dire che amo Napoli, dunque”.

Gli inizi con il Napoli: “L’inizio è stato fantastico, le prime giornate di campionato e il successo sul Borussia Dortmund hanno mostrato la bontà dell’impianto e la nostra capacità di essere anche spettacolari – ha sottolineato lo spagnolo –Poi forse è venuta meno la concentrazione contro quelle che vengono chiamate piccole. Nelle sfide importanti, tranne rare eccezioni, non abbiamo mai fallito – ha sottolineato ancora il giocatore del Napoli –è stato in gare apparentemente più agevoli che ci abbiamo rimesso troppi punti. E adesso, però, c’è la finale di Coppa Italia: sarò banale, ma vogliamo vincerla. Punto ad arrivare più in alto possibile con questa squadra”

L’intesa con Higuain: Ci capiamo al volo – ha rivelato Callejòn – con lui è tutto naturale, spontaneo, quando uno ha la palla sa bene cosa si aspetta l’altro. Il passato e questa conoscenza dalle stagioni con il Real ha favorito l’intesa. E poi, se non s’è capito, per me lui è il più forte ed è anche  molto generoso, perché fa tutto in funzione della squadra”.

Il numero 7, lo stesso di Cavani: Al Real avevo il 21, ma qui era già occupata. E visto che l’aveva lasciata libera Cavani, allora ho pensato di cogliere quel privilegio – ha spiegato – Aggiungerò che il 7, a Madrid, l’ha indossato  un certo Raùl, uno dei miei idoli”.

Rafa Benitez: “La mia fortuna è quella di avere incontrato lui e Mourinho – ha detto il giocatore azzurro – Posso dire di avere avuto i due tecnici più forti al mondo. Mou mi saltava sulle spalle, dopo i goal: e sono stati momenti di allegria e di puro divertimento che ho vissuto e che ricordo con piacere; Rafa mi ha voluto qui, mi ha fatto sentire importante, mi ha offerto un’ opportunità. Sono diversi, non devo dirlo io, ma degli uomini non colpiscono le differenze, semmai la stessa idea di gestire un gruppo unito e portarlo a vincere”.

Il suo idolo: “Il mio mito è Cristiano Ronaldo, in questo momento è superiore a Messi”.

Totti e Pirlo: “Vedere giocare Francesco in quel modo, a quell’età, è un piacere per gli occhi. – ha affermato lo spagnolo – E’ stimolante, sembra che trasmetta felicità. Guardando giocare Andrea a volte mi viene il sospetto che sia il più spagnolo dei giocatori italiani. Di bravura esemplare, sta in campo con leggerezza. Ha piedi, ha testa, ha tutto: a me piacciono i cervelli e lui lo è”.

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