SOMMA VESUVIANA. Questa lettera ci è stata inviata dalla signora Marianna Salierno, una delle tante persone che rischiano di perdere la casa per la truffa Soficoop.
A lei ed altri stiamo dando voce perchè la situazione ci sembra assurda e paradossale. Stiamo dandogli voce perchè siamo convinti che laddove non arrivino le istituzioni i giornali hanno il dovere di informare e sostenere certe battaglia. La storia della signora Marianna ci tocca particolarmente perchè la notte che il suo primogenito si toglieva la vita noi eravamo sotto quella casa, sentivamo le urla strazianti di genitori che avevano perso il loro figliolo e dovemmo raccontare quella che era la cronaca.
“Nel lontano ’91 io e il mio futuro marito, ci siamo messi alla ricerca di una casa con la prospettiva di acquistarla per poter iniziare al meglio la nostra vita coniugale.
Alcuni parenti ci hanno indicato queste case che a noi sono piaciute e trovando queste ultime convenienti e grazie all’erogazione di un mutuo in convenzione abbiamo deciso di acquistarle, anche grazie al contributo di circa 100 milioni di vecchie lire del mio defunto padre. In seguito gli eventi non ci hanno permesso di effettuare successivamente al contratto preliminare di vendite e passare a quello notarile con l’accollo del mutuo di 60 milioni di vecchie lire. Nei due anni successivi al ’91 noi abbiamo comunque pagato le rate di mutuo alla SOFICOOP che la società non versava in banca a nostra insaputa.Così poi quando ce ne siamo accorti abbiamo cominciato una battaglia legale per affermare i nostri diritti. Invece mi ritrovo tutt’oggi la mia casa all’asta. Purtroppo in questi 25 anni gli eventi della mia vita sono stati tali e drammatici, difatti non vi era alcuna serenità in famiglia per la continua instabilità della nostra dimora. Nel Novembre del 2011, il mio primo figlio Vincenzo Sansone di anni 18 preleva la pistola del padre da un armadio e puntandosela alla testa si uccide. Quel giorno rientrai da un uscita con mio marito e i miei altri due figli, uno di 12 anni e l’altra di 3 anni e mezzo. Successivamente il mio matrimonio è finito, il mio ex-marito ha lasciato la casa e io, disoccupata ed invalida all’80% (con protesi alle anche), vivo tutt’oggi in questa casa. Ed oggi mi ritrovo la mia CASA all’asta il 29 Luglio 2016, non avendo nessuna possibilità di ri-acquistarla poichè di questo si tratta, visti i tanti soldi già versati.”
Cordiali saluti,
Salierno Marianna.
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