SOMMA VESUVIANA. “Giardino extraterreno”, è il nome dato alla mostra dell’artista Mary Pappalardo che ha aperto i battenti ieri sera al teatro Summarte e resterà aperta fino al 25 marzo.
“Quando la visione di un opera si trasforma in discesa nel microcosmo terreno”, spiega la curatrice della rassegna Teresa Capasso, “Mary Pappalardo elabora scenari biologici, strutture intricate e misteriose, ma familiarmente naturali. Le linee che accostate formano le onde e le vene dei suoi lavori si insinuano nell’immaginario dell’osservatore, portandolo quasi con ossessione alla contemplazione dell’essenziale, del primordiale, degli elementi primari dai quali nasce la vita stessa. Semi. Anche quando sono matrice di stampa mantengono la loro peculiarità. Racchiusi in essi tutta la simbologia del rituale della natura”. Colori tenui, terreni, tecniche diverse e “materiali”, opere che viene voglia di toccare. “La ricerca di questa artista affascina per la sua purezza”, aggiunge la Capasso. “E’ forgiata dal fuoco di lava vulcanica, leitmotiv di tutta la sua produzione. Quando non c’è direttamente il fuoco come elemento, c’è stato il suo passaggio, ha bruciato, ha distrutto, ha scavato, la lava si è solidificata qualche volta in forme suadenti e voluttuose. Soprattutto ha reso fertile la terra e reso visibili quei semi che Mary ingigantisce e ne fa intrigante elemento grafico capace di rivelare porzioni di anima”.
Foto di Teresa Capasso
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