SAVIANO. Rassegna teatrale città di Saviano. Rappresentazione teatrale, oppure per meglio dire,spettacolo musicale della compagnia locale, “Centro Studi Mirra” che ha presentato “Fantasia Napoletana” diretta dal maestro Franco Mirra.
Notevole il consenso del pubblico. Giacomo Mosca e Marilena Mirra hanno presentato il loro nuovo disco “ Il Canto” – “viaggio nel bel canto … dal classico napoletano alle colonne sonore più belle”. Il tenore Giacomo Mosca e Marilena Mirra, per la quarta opera inserita nella 12° edizione della Rassegna teatrale di Saviano, memorial Carmine Mensorio, si sono esibiti in un concerto di canzoni classiche napoletane, con presentazione del loro ultimo lavoro discografico. Una proposizione scenica contenente alcuni tra i brani più belli – partenopei e italiani – e pezzi tratti dal repertorio internazionale come “the prayer”, “e più ti penso” del maestro Morricone. L’esibizione ha previsto ancora altre canzoni accompagnate dal vivo dai musicisti Franco Farina alle tastiere, Mimmo Di Nunzio alla batteria, Gennaro Esposito alla chitarra e infine Franco Mirra al piano e direzione artistica.Quindi, una coinvolgente “fantasia napoletana” presentata dal centro studi “Mimì Romano”, da un’idea dello stesso maestro Franco Mirra. In scena una musica che caratterizza e si identifica con la musica popolare originaria della città di Napoli.
Essa, in un certo senso rappresenta anche un punto d’eccellenza della canzone italiana: lo stesso festival di Sanremo, come sottolineato, trae origine proprio dal festival di Napoli. Alcune fonti hanno rintracciato nel 1931 un iniziativa del comune di Sanremo legata a canzoni napoletane; un dato di fatto che può esser considerato come precursore al Festival della canzone italiana. Qualcuno del gruppo musicale che si è esibito in scena ha tenuto ha precisare, tra un brano e l’altro, che l’espressione “dialetto napoletano” comunemente usata è impropria per tutta una serie di ragioni anche storiche e culturali che hanno caratterizzato il sud Italia nella sua evoluzione. Quindi sarebbe più auspicabile, congeniale, anche dal punto di vista formale usare l’espressione “lingua napoletana”. Per avvallare, in un certo senso, questa tesi è il caso di affermare che l’origine della canzone napoletana si colloca intorno al XIII secolo, quindi ai tempi della fondazione dell’Università partenopea della diffusione della passione per la poesia, come espressione spontanea del popolo di Napoli. Nello spettacolo proposto proprio la passione per la poesia prende il ruolo di carattere principale. Sul palcoscenico l’alternarsi, per la proposizione di brani, di Marilena Mirra e Giacomo Mosca. Nell’epilogo dello spettacolo la proposizione di alcuni duetti musicali come il brano “ Vivo per lei” portato al successo da Andre Bocelli e come un brano datato 1915 ‘O surdato ‘nnammurato che è una delle più famose canzoni in “lingua” napoletana. Tra altro, in un contesto calcistico, esattamente nel 2013 allo Stadio San Paolo, in occasione di un match amichevole , venne presentato il nuovoinno ufficiale della squadra azzurra: si trattava, appunto, de “‘O surdato ‘nnammurato” ; una rivisitazione e al tempo stesso un omaggio alla cultura partenopea.
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