MARIGLIANO. Sgominata la holding del cavallo di ritorno. La banda furti era una vera associazione per delinquere specializzata in furti d’auto, estorsioni con la tecnica del cosidetto “cavallo di ritorno” e ricettazione, operava nei comuni di Marigliano, Brusciano, Mariglianella e Castello di Cisterna.
Usavano il “jammer”, un nuovo strumento che apre gli antifurti elettronici intercettando il sistema di chiusura centralizzata e nello stesso tempo riuscivano a smontare in poco tempo anche il navigatore. Alta tecnologia per il furto per passare poi al più tradizionale sistema del “cavallo di ritorno” per la restituzione dell’auto rubata al malcapitato proprietario. Le auto rubate e non restituite venivano invece smontate per rivenderle pezzo per pezzo.
Il 2 ottobre 2015, in Marigliano, Mariglianella e Castello di Cisterna, militari della Compagnia di Castello di Cisterna, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare – emessa dal gip del Tribunale di Nola su richiesta della locale Procura – nei confronti di 6 indagati (3 in carcere, 2 agli arresti domiciliari ed 1 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) tutti pregiudicati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, estorsione, ricettazione e furto aggravato.
L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica e condotta dai militari della Stazione di Marigliano nel periodo tra febbraio e settembre ultimo scorso, ha consentito di identificare, mediante l’ausilio di attività tecniche delegate nonché l’esecuzione di numerosi servizi di osservazione, il gruppo di soggetti che prendeva parte ad una associazione per delinquere finalizzata ai furti d’auto, estorsioni con la tecnica del cosiddetto “cavallo di ritorno” e ricettazione; di acquisire numerosi elementi di prova sulla predetta associazione circoscrivendone il raggio d’azione nei comuni di Marigliano, Brusciano, Mariglianella e Castello di Cisterna, tutti comuni della provincia di Napoli; di ricostruire e scoprire 5 estorsioni, 3 tentate estorsioni, 8 episodi di ricettazione di auto o parti di esse, 15 furti d’auto; di recuperare 15 autovetture rubate, in seguito restituite ai proprietari; di identificare e deferire altre 23 persone che a vario titolo hanno concorso nel compimento dei reati fine dell’associazione.
Durante l’esecuzione delle misure cautelari, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 10 centraline per auto di nuova generazione; 1 dispositivo elettronico “jammer” di ultima generazione utilizzato per la disattivazione del segnale GPS in modo da inibire gli antifurti posti sulle autovetture; 5 chiavi universali modificate per apertura autovetture e, infine, numerosi attrezzi da scasso.
Ecco tutti gli arrestati, sono sono tutti pregiudicati già noti alle forze dell’ordine.
Misura cautelare in carcere per Giacomo Novelletti, 31 anni di Marigliano. Era lui il boss della banda – lui, infatti, era il “capo e l’organizzatore” stabiliva quando e quali auto rubare fornendo al resto della banda i ferri (centraline) e tutta l’attrezzatura per lo scasso ed il furto. Manteneva i contatti con le persone alle quali le vetture o i singoli pezzi erano in seguito destinati. Era sempre lui la persona cui si rivolgevano gli intermediari per la restituzione delle auto rubate individuando, infine, i luoghi nei quali nascondere le vetture per lo smontaggio dei pezzi o nell’attesa della restituzione con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”.
In carcere anche Gennaro Caiazzo, 46 ani di castello di Cisterna e Maurizio Cuccaro, 27 anni, anche lui residente a Castello di Cisterna. Agli arresti domiciliari Francesco Piscitelli 33 anni, residente a Castello di Cisterna ed il complice Rosario Rossi, 45 anni di Marigliano. Sottoposto, infine, all’obbligo di dimora Nicola Falco, 21 anni, residente a Castello di Cisterna.
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