martedì 4 Marzo 2025
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Il bestiario ritrovato. Da Pu-teca Tramandars un’installazione di Nicola D’Ambrosio

Il bestiario ritrovato. Un’installazione di Nicola D’Ambrosio
A cura di Christian Taranto per Untitled Age Series

Luogo: Pu-teca Tramandars, Pu-Téca Edicola votiva d’arte contemporanea aperta h24.
Via Nuova 1 Borgo Casamale,SommaVesuviana (Na).
Date della Mostra: Apertura 7 Marzo 2025 dalle ore 19:30. Chiusura 31 Marzo 2025.

Performance inaugurale: Corpo Umano Corpo Animale, con Giuseppe Maisto & Nicola D’Ambrosio

Un Bestiario per l’Antropocene
Il capitale e l’animale non esistono come due entità separate messe in rapporto da una congiunzione. Il capitale e l’animale sono piuttosto presi dentro una soffocante relazione feticistica che annienta le relazioni reali, materiali e corporee. Se è ormai diventato un refrain ricordare che «capitalismo» deriva da caput, «capo di bestiame .
Bestiario Ritrovato è un progetto espositivo che riposa su un tentativo disperato e giocoso di ricostruire il legame profondo e primordiale tra l’essere umano e l’essere animale, un legame che si è progressivamente sgretolato sotto il peso della devastazione ecologica, dell’alterazione irreversibile degli ecosistemi e dello sfruttamento dell’animale nell’iperproduzione capitalistica.
Nel borgo Casamale a Somma Vesuviana, partendo dallo spazio espositivo Pu-téca, prendono forma e spazio creature ibride: sculture nate dal riuso dei materiali di scarto.
Il bestiario di Nicola D’Ambrosio
Le opere di Nicola D’Ambrosio sono in prima istanza manifestazioni di un processo che fa del riutilizzo la sua pratica distintiva. Ogni scultura nasce dall’assemblaggio di materiali diversi, dal ferro alla plastica, tutti accomunati da un unico destino: l’abbandono. Nell’atto del recupero, Nicola D’Ambrosio non si limita a dare nuova vita a ciò che era destinato all’oblio ma si spinge fino ad infrangere le convenzioni d’uso degli oggetti, liberandoli dalle funzioni prestabilite e agevolando una rielaborazione priva di scopi definiti. Nicola chiama in causa un’estetica che non obbedisce a logiche utilitaristiche ma che si nutre della possibilità di significati infiniti. Il suo processo di creazione si fonda sull’incontro casuale di elementi disparati, gli oggetti vengono da me.
La pratica di D’Ambrosio rivela poi la sua portata critica quando, attraverso il gioco di parole dei titoli delle opere, mette in discussione le strutture culturali e visive dominanti, proprio a ricucire quella distanza tra mondo animale e umano, che noi consideriamo ancora non umano. Emerge con leggerezza l’idea dell’autonomia estetica e della tecnica, accompagnata da una riflessione più profonda sul ruolo dell’arte nel riscrivere, anche implicitamente, le regole della nostra percezione della realtà contemporanea.

Bestie a Somma, bestie sul Monte Somma
Antica montagna che abbraccia e dà corpo al Vesuvio, Il Somma è anche l’emblema di un’altra lacerazione: un tempo rifugio di una biodiversità straordinaria, oggi è minacciato da deforestazione, incendi dolosi e da un inquinamento che modifica in modo irreversibile l’habitat di molte specie. Il Somma è il simbolo di una convivenza interrotta, di una storia naturale che rischia di essere cancellata sotto il peso dell’antropocene. Bestiario Ritrovato si propone di ripopolare il borgo Casamale a Somma e, simbolicamente il Monte Somma. Le bestie di Nicola vorranno forse sottolineare che:
“Tornando al rapporto tra gli umani e gli altri animali, come abbiamo accennato, esso è qualcosa di sorprendentemente antico. Non vi è mai stato un momento storico in cui tale synousia sia andata incontro ad una rottura. Ovunque troviamo la presenza della nostra specie, anche le altre sono lì con noi. Troppo spesso, infatti, ci dimentichiamo di come la nostra identità si sia formata essendo parte integrante di un’animalità più estesa. Siamo cioè animali molto più di quanto il pensiero binario abbia tentato di oscurare. Non solo vi sono affinità biologiche lampanti tra homo sa-piens ed altri mammiferi, e non solo perché condividiamo la medesima categoria: la stessa necessità di rispondere a esigenze fisiologiche – quali ad esempio il cercare ristoro, nutrimento, riparo, appagamento sessuale – ci ricorda la nostra condizione di esistenti nella quotidianità. Vi sono infinite testimonianze circa le influenze reciproche che hanno avuto luogo proprio grazie a questo rapporto, a riprova di un’autentica co-evoluzione.”
Materie, scarti e presenze
Le opere di Nicola danno voce a presenze dimenticate, danno corpo a nuove forme di vita. Gli animali ricostruiti con plastica, metalli arrugginiti, cavi e legni sono manifesti, frammenti di un ecosistema che lotta per esistere e che noi dobbiamo riiniziare a considerare come parte integrante della esistenza umana, mettendo in discussione l’idea di «natura» con l’uomo al centro.
“Chi guarda a futuri alternativi dall’interno della cultura neoliberale della speculazione non può davvero avanzare senza aver prima riconosciuto gli intimi intrecci tra vite umane e non umane e, ancor più, l’irriducibile dipendenza delle vite umane da quelle di altre specie.”
Corpo Umano Corpo Animale: desideri condivisi
La performance inaugurale dell’installazione sarà frutto di collaborazione tra Giuseppe Maisto—performer attivo a Londra—e Nicola D’Ambrosio. Corpo Umano Corpo Animale vorrà indagare la sottile e inscindibile continuità tra il corpo umano e quello animale. L’azione performativa tenterà di rendere tangibile l’interconnessione tra due entità, esplorando come i gesti quotidiani dell’essere umano siano pervasi da una memoria condivisa con il mondo animale e, allo stesso tempo, come l’animale riveli tracce di una dimensione umana. Come scrive John Berger, ciò che ci divide dagli animali è un abisso di incomprensione reciproca, ma ciò che ci unisce è un linguaggio muto fatto di sguardi, posture e desideri condivisi. La performance vuole quindi segnare e aprire uno spazio di riconciliazione, in cui il corpo diventa veicolo di un racconto primordiale, oltre i confini imposti dalla razionalità umana.

Untitled Age Series
Untitled Age nasce con l’intento di radicare nel territorio vesuviano un nuovo approccio alla pratica artistica: lavorare nell’arte, con l’arte e con gli artisti, instaurando un dialogo diretto con le comunità che abitano e definiscono questo ambiente.
Il progetto curatoriale si propone come punto di riferimento per una nuova generazione di artisti—giovani alle prese con la scelta dei titoli da dare alle proprie opere, giovani che non hanno ancora un “titolo” nel mondo dell’arte, senza una carriera avviata, una rete consolidata, spesso ignorati dalle gallerie e dalle istituzioni tradizionali.
Untitled Age non crea dal nulla, ma valorizza l’esistente, amplificandone il potenziale latente. La ricerca e la sperimentazione saranno le sole direttrici per costruire un dialogo autentico con il territorio, offrendo agli artisti uno spazio, fisico e intellettuale, in cui costruire e sperimentare.
Pu-téca, spazio di Tramandars, sarà l’habitat di fermentazione del progetto, un luogo di ricerca e laboratorio aperto a diversi media e approcci. Non un vincolo, ma un punto di partenza per una pratica condivisa.
Per accompagnare il progetto, abbiamo creato una e-zine, uno spazio editoriale sperimentale in cui condividere idee, materiali e prospettive sulle tematiche affrontate, con particolare attenzione alla vita nell’area vesuviana. 15 minuti di audio (non esattamente un podcast) recapitati direttamente su Whatsapp il gionrno dell’inaugurazione della mostre.

Per garantirne il funzionamento, il progetto seguirà un regolamento che guiderà artisti e comunità nella costruzione di un percorso comune, dove l’arte diventa strumento di relazione, scambio e trasformazione.

2. BIOGRAFIE

Nicola D’Ambrosio
Nato nel 1996 a Marcianise (CE), dove vive e lavora. Ha conseguito la laurea triennale in pittura e attualmente frequenta il biennio di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua pratica artistica è orientata alla creazione di un bestiario contemporaneo, attraverso l’assemblaggio e il riuso di materiali poveri, a cui restituisce dignità trasformandoli in creature ibride e suggestive. Il cuore della sua poetica risiede nei calembours spiazzanti, intrecciati con ironia e drammaticità, che offrono uno sguardo ludico ma al tempo stesso critico sul rapporto tra umano e non umano.
Christian Taranto Curatore

Christian Taranto è un curatore e ricercatore impegnato nella sperimentazione di nuovi linguaggi espositivi. Il suo progetto Untitled Age Series si concentra su artisti emergenti e pratiche non convenzionali.

Giovanni Ambrosio

Giovanni Ambrosio è un artista visivo e fotografo la cui pratica curatoriale si intreccia con la pratica della documentazione e dell’archiviazione delle opere altrui. Collabora con Christian Taranto allo sviluppo del progetto Untitled Age.

Pu-téca

Pu-téca è un ex-vascio nel Borgo Casamale di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, adibito da Tramandars a spazio espositivo, inteso come edicola votiva d’arte contemporanea a disposizione dei progetti degli artisti. Si tratta di una teca visitabile 24 ore su 24, avvicinandosi alla vetrina sul fronte strada, illuminata anche di notte. I progetti espositivi ospitati da Pu-téca si aprono sempre con un episodio performativo, inteso come momento di apertura dei processi di creazione allo spazio della comunità degli abitanti del Casamale e a quello transitorio dei visitatori.
Tramandars è un progetto culturale collettivo fondato a Somma Vesuviana, con la missione di trasmettere e tramandare arte e cultura attraverso linguaggi universali contemporanei. Costituita come associazione, Tramandars opera attraverso residenze e progetti di rigenerazione, collaborando con artisti nazionali e internazionali, per incentivare processi sociali e culturali che abbiano un impatto duraturo. Tramandars crede nella potenza ispiratrice dell’arte come stimolo educativo. I suoi progetti hanno lo scopo di innescare interrogativi sulla società, creando un dialogo tra comunità, cultura e ambiente. Dal 2022 collabora con la FAO nell’ambito del World Food Forum, portando l’arte contemporanea nel dibattito globale sulla sostenibilità alimentare, e con l’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Afghanistan in Italia, per iniziative volte alla promozione dei diritti civili attraverso l’arte. Con un approccio aperto e collaborativo, Tramandars si pone come un ponte tra diverse culture e discipline artistiche, lavorando per costruire un’eredità culturale che superi i confini geografici e temporali. Tramandars è membro di STARE – Associazione delle Residenze Artistiche Italiane e de Lo Stato dei Luoghi.

3. CONCETTO DELLA MOSTRA & TEMATICHE

Bestiario Ritrovato è una riflessione sulla rottura del legame tra esseri umani e animali, su una connessione che sgretolatasi sotto il peso della devastazione ecologica e dell’iperproduzione capitalistica.
· Animalità tradità: le radici dello specismo, Giulia Heliaha Di Loreto, Ortica, 2024.
· Capitale animale: Biopolitica e rendering, di Nicole Shukin, Tamu edizioni, 2023.
· Quando le belve arriveranno, Alfredo Palomba ,WOJTEKEDIZIONI, 2022.
· Animali si diventa. Femminismi e liberazione animale, Federica Timeto, Tamu 2024.
· Nicolas Nova, Bestiaire de l’Anthropocène, Arts et Fiction, 2024

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