venerdì 7 Febbraio 2025
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Terra dei Fuochi, Aiello: “Dal ministro una non risposta”

TERRA DEI FUOCHI: LA (NON) RISPOSTA DEL GOVERNO

“La recente risposta del Governo all’interrogazione parlamentare sulla Terra dei Fuochi si è rivelata un ennesimo atto di inerzia politica” lo afferma Gabriel Aiello, attivista dal 2013, che denuncia la mancanza di un piano d’azione da parte del Governo. “Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, invece di presentare un piano d’azione efficace, si è limitato a riepilogare misure già attuate in passato, che la stessa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha giudicato insufficienti.”

“Dopo anni di emergenza ambientale e sanitaria, la sentenza della CEDU ha imposto all’Italia di adottare una strategia chiara per affrontare l’inquinamento in Campania. Tuttavia, il Governo non ha fornito alcuna indicazione su quali azioni concrete intenda intraprendere per rispondere a questa richiesta.
Uno dei punti affrontati dal Ministro riguarda la mappatura dei terreni agricoli contaminati, un dato già noto e fuorviante. Secondo le analisi ufficiali, la contaminazione riguarderebbe tra l’1% e il 3% dei soli terreni coltivabili, ma la realtà è ben diversa: in Campania ci sono almeno 1.746 siti di discariche abusive, che vanno ben oltre questa stima.
Inoltre, numerosi ritrovamenti di rifiuti interrati negli ultimi anni dimostrano che i materiali tossici si trovano a profondità tra i 4 e i 28 metri, senza contaminare la superficie coltivabile. Il vero pericolo è l’inquinamento delle falde acquifere, un tema che da anni viene denunciato dagli esperti, come il dottor Antonio Marfella, e che la stessa CEDU ha segnalato come un’azione prioritaria. Su questo punto, il Governo non ha fornito alcuna risposta.”
“Un altro punto critico riguarda il ritardo nelle bonifiche. Nel 2020, l’allora Ministro dell’Ambiente Sergio Costa aveva affidato alla Regione Campania il compito di perimetrare i siti da bonificare. Ad oggi, nel 2025, questa perimetrazione non è ancora stata completata.
Il Ministro ha citato la task force del Commissario Straordinario Vadalà, riconosciuta come una best practice nella gestione delle bonifiche, ma a cui non sono stati affidati interventi nella Terra dei Fuochi. Non a caso, il Prefetto Michele Di Bari, su invito del Vescovo Di Donna, ha dovuto avviare un confronto tra gli enti interessati per sbloccare la situazione. Tuttavia, non è stato ancora annunciato alcun piano operativo concreto.”

“La sentenza della Corte Europea ha chiesto all’Italia di mettere in campo una strategia complessiva per identificare e valutare l’inquinamento di suolo, acqua e aria; un coordinamento tra tutti i livelli dello Stato per evitare la frammentazione delle responsabilità; un meccanismo di monitoraggio indipendente; una piattaforma pubblica per informare i cittadini sui rischi sanitari e ambientali” ricorda Aiello.
“A fronte di queste richieste, la risposta del Governo è stata un elenco di misure già adottate, senza alcuna indicazione su cosa si farà per il futuro.
E ora? Il punto è proprio questo: cosa intende fare davvero il Governo? Perché se le azioni messe in campo finora non sono bastate, significa che servono risposte nuove, servono azioni concrete”

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