venerdì 31 Gennaio 2025
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I turisti pagheranno le promesse del Sindaco di Torre Annunziata: prevista una Tassa di Soggiorno di 1,50 euro

Mentre il Maximall Pompeii avrebbe dovuto portare nuove risorse, l’introduzione della tassa rischia di frenare il turismo e penalizzare gli operatori locali

L’amministrazione Comunale di Torre Annunziata è pronta ad istituire una tassa di soggiorno di 1 euro e 50 giustificando la misura come un modo per finanziare servizi turistici e migliorare la città. Una decisione che sembra andare in contrasto con le dichiarazioni del primo cittadino che in più occasioni ha sottolineato che sarebbe stato il nuovo centro commerciale Maximall Pompeii a garantire maggiori introiti fiscali, destinati a potenziare i servizi per i cittadini e a rilanciare l’offerta turistica. Alla luce di queste promesse, l’intenzione di introdurre la Tourist Tax appare come un controsenso, il modo per far pagare agli operatori del settore e ai turisti i buoni propositi di rigenerazione urbana.

Cuccurullo ha più volte ribadito che l’apertura del Maximall Pompeii avrebbe rappresentato una svolta per l’economia locale. Secondo le sue dichiarazioni, le tasse derivanti dall’attività del nuovo centro commerciale sarebbero stati reinvestite nella città per offrire attrazioni affinché i turisti possano soggiornare più a lungo e rivolgersi ai commercianti e alle attività di ristorazione locali. Un circolo virtuoso che avrebbe dovuto portare nuove risorse senza gravare ulteriormente su residenti e visitatori.

Alla luce di queste promesse, l’ipotesi di introdurre una tassa di soggiorno sembra in netto contrasto con la visione delineata dal sindaco. Se il Maximall Pompeii avrebbe dovuto generare risorse sufficienti per rilanciare la città, perché ricorrere a una misura che rischia di scoraggiare i visitatori e danneggiare gli operatori del settore? I cittadini si chiedono: dove finiranno i soldi promessi? Perché gravare ulteriormente su turisti e operatori locali quando si era parlato di un rilancio senza costi aggiuntivi?

L’introduzione di una tassa di soggiorno a Torre Annunziata rischia di avere effetti controproducenti, soprattutto in un contesto in cui il turismo non è ancora decollato come in altre località campane. La città, pur vantando attrazioni di rilievo come gli Scavi di Oplonti (patrimonio UNESCO) e un incantevole lungomare, fatica a competere con mete più affermate come Pompei, Sorrento o Capri. Aggiungere un costo extra per i visitatori, senza che ci siano valorizzate dapprima le attrazioni culturali, archeologiche e paesaggistiche – che al momento versano in condizioni pietose – potrebbe spingere molti turisti, soprattutto quelli a basso budget, che soggiornano a Torre Annunziata anche per questa ragione, a preferire destinazioni più accessibili.

La misura rischia di danneggiare direttamente gli operatori del settore turistico e commerciale, che già devono affrontare le sfide di un mercato competitivo. Albergatori, ristoratori e negozianti temono che la tassa possa ridurre il flusso di visitatori, con conseguenze negative sulle loro attività.

Per evitare di compromettere il fragile equilibrio del territorio, è essenziale che l’amministrazione comunale fornisca un piano dettagliato sull’utilizzo delle risorse provenienti dal Maximall e quelle che ricaverebbe dalla tassa di soggiorno e valuti con attenzione le possibili ricadute di quest’ultimo balzello, che al momento appare come una soluzione frettolosa, poco ponderata e che serve solo a fare cassa. Torre Annunziata merita una strategia coerente e condivisa, che ne valorizzi il potenziale senza gravare economicamente ulteriormente su chi la vive e la visita.

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