Di seguito una nota della Città Cambia.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un’opertrice dei servizi di assistenza educativa specialistica:
A Somma Vesuviana, la mancata attivazione del servizio di assistenza specialistica educativa sta generando una situazione di forte disagio per le famiglie degli alunni che ne avrebbero diritto.
Nonostante i ripetuti solleciti da parte delle famiglie e delle associazioni di categoria, ad oggi, 14 gennaio 2025, il servizio non è stato ancora avviato. Il servizio di assistenza specialistica educativa è di vitale importanza per garantire il diritto allo studio e l’inclusione degli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali. Tale supporto consente agli studenti di affrontare il percorso scolastico in modo adeguato, affiancandosi al lavoro quotidiano dei docenti e rappresentando un pilastro fondamentale per la loro crescita personale e formativa.
Tuttavia, nonostante la sua importanza, il Comune di Somma Vesuviana non ha ancora provveduto a dare avvio a questo servizio. Le famiglie coinvolte denunciano la mancanza di risposte chiare da parte delle istituzioni locali, mentre gli studenti continuano a trovarsi privi di un supporto che, per legge, spetterebbe loro.
Anche il personale specializzato, che negli anni precedenti ha affiancato con professionalità e dedizione il lavoro dei docenti, si trova in una situazione di incertezza. Molti educatori, non ancora contattati o convocati per l’inizio delle attività, restano in attesa di risposte. Questo ritardo non solo penalizza gli studenti, ma mette in difficoltà anche i professionisti del settore, che vedono compromessa la continuità lavorativa.
Le associazioni di categoria hanno più volte sottolineato come il ritardo nell’attivazione del servizio rappresenti una grave violazione del diritto all’istruzione e all’inclusione scolastica. “Non è accettabile che gli studenti con disabilità debbano attendere mesi per ricevere un supporto essenziale”, afferma un rappresentante di una delle associazioni.
Le famiglie chiedono con urgenza un intervento immediato da parte delle autorità comunali e si appellano anche agli organi superiori, come la Regione Campania, affinché si ponga rimedio a questa situazione di stallo. “Non è solo una questione di diritti, ma di dignità umana”, ribadiscono.
La speranza è che le istituzioni locali si attivino al più presto per garantire un servizio indispensabile e restituire serenità alle famiglie, agli studenti e ai professionisti coinvolti. La scuola dovrebbe essere un luogo di crescita e inclusione, non di esclusione e disuguaglianza.
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