Addio al professore e politico Catello Polito. Storico militante del Pci fu sindaco di Castellammare di Stabia dal 1992 al 2002.
Figura di spicco del mondo scientifico non solo napoletano, ordinario di Biologia molecolare all’Università Federico II, Polito ha anche diretto il prestigioso laboratorio internazionale di genetica e biofisica Buzzati Traverso di Napoli.
L’attuale sindaco di Castellammare Luigi Vicinanza lo ricorda così: “Oggi è un giorno di grande dolore per me e per tutta Castellammare di Stabia. Ci ha lasciati il professor Catello Polito, un uomo che ha scritto pagine straordinarie della storia della nostra città e che ha saputo coniugare intelligenza, passione e amore per il nostro territorio.
Lo conobbi da ragazzo, negli anni ’70, un periodo animato da grandi battaglie politiche, quando Castellammare divenne un laboratorio di idee e innovazione. Polito, già professore affermato dell’Università di Napoli, decise di mettere il suo talento al servizio della città. Era il novembre 1972, e in quelle elezioni Castellammare anticipò i tempi, aprendosi ai primi esperimenti di coalizione di centrosinistra. Fu un momento storico, in cui rompendo schemi si creò qualcosa di nuovo. Quella stagione di innovazione e cambiamento segnò l’avvio di una nuova fase politica, e Polito ne fu uno dei principali protagonisti.
A cavallo tra il 1992 e il 1993, Catello Polito venne eletto per la prima volta sindaco, ed anche in questa occasione anticipò la grande stagione dei sindaci in Italia. Per dieci anni, ha guidato Castellammare con visione lungimirante e profondo senso di responsabilità, rendendo la città un esempio di buona amministrazione e impegno civile. Ma, al di là dei ruoli e delle cariche ricoperte, Polito era un uomo di straordinaria umanità, capace di ascoltare e di farsi ascoltare.
Dopo la sua esperienza politica, tornò ai suoi amati studi universitari, senza mai abbandonare la città a cui tanto ha dato. Ci siamo sentiti tante volte in questi anni così come dopo la mia elezione a sindaco, lo scorso giugno, e anche in quella conversazione ho ritrovato l’uomo che ricordavo: generoso, profondo, capace di infondere forza e coraggio.
Oggi Castellammare perde un pezzo importante della sua storia, e io perdo un esempio. Ma il suo ricordo resterà vivo nei cuori di tutti noi, perché ciò che ha fatto per questa città va oltre il tempo e le circostanze.
A nome mio e di tutta la comunità stabiese, esprimo un abbraccio sincero e commosso alla sua famiglia. Grazie, Catello, per tutto ciò che hai donato a Castellammare e a ciascuno di noi”.
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