martedì 19 Novembre 2024
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Evasione fiscale scoperta dalla Finanza, sequestro da 4,5 milioni a Torre Annunziata

Evasione fiscale per 6 anni, quella scoperta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata che oggi ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo in forma diretta e per equivalente, per un ammontare di oltre 4,5 milioni di euro. I militari (guidati dal colonnello Gennaro Pino) hanno eseguito il dispositivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nei confronti della “MATO s.r.l”, operante nel settore del commercio all’ingrosso di tessuti con sede legale a Torre Annunziata (NA), nonché del rappresentante legale e dell’amministratore di fatto della predetta società, indagati per i reati di cui agli art. 4, 5, 8 e 10 del D. Lgs. n. 74/2000.
“In particolare, all’esito di una verifica fiscale, eseguita dalle Fiamme Gialle per gli anni di imposta dal 2017 al 2022”, scrive in una nota il procuratore Nunzio Fragliasso, “è emersa un’ingente evasione d’imposta sul valore aggiunto, pari a euro 4.530.549, posta in essere dai suddetti amministratori mediante la presentazione, nella dichiarazione, di costi inesistenti o comunque non riscontrabili, l’omessa dichiarazione IVA per determinate annualità, nonchể la distruzione o l’occultamento delle seritture contabili della società.
Al riguardo, la condotta degli indagati sarebbe consistita nell’esposizione in bilancio di voci non rispondenti al vero sulla situazione economica e patrimoniale della società, peraltro non supportate dalle scritture contabili, in esito alla quale gli stessi risultano indagati, unitamente al loro commercialista, anche per il reato di cui all’art. 2621 (“false comunicazioni sociali”) del codice civile.
L’amministratore di fatto della società risponde anche dei reati previsti dall’art. 494 (“sostituzione di persona “) c.p. e dagli artt. 48, 479, 476 c.p. falso ideologico in atto pubblico fidefacente per induzione in errore), in quanto, nel 2018, per far imputare a terzi l’eventuale responsabilità dei reati tributari conmmessi, avrebbe intestato le quote societarie ad una persona estranca ai fatti, ed ignara degli stessi, c.d. esta di legno”, facendo intervenire all’atto di cessione notarile delle quote il fratello gemello di quest’ultima, inducendo in errore sulla sua identità il notaio rogante.
Alla luce delle risultanze emerse, è stata, pertanto, emessa la misura cautelare reale diretta e per equivalente, pari all’importo indebitamente sottratto all’Erario.
L’esecuzione del provvedimento di sequestro, tuttora in corso, ha ad oggetto disponibilità finanziarie e beni riconducibili alla società, al suo rappresentante legale e all’amministratore di fatto, il cui valore complessivo è in via di quantificazione”.

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