Finisce sotto sequestro per mano dei carabinieri forestali il cantiere di via San Martino a Pollena Trocchia dove sono in corso lavori di riqualificazione della strada che si inerpica sul fianco del Somma Vesuvio. I sigilli colpiscono quindi una area in piena zona protetta del Parco nazionale del Vesuvio. La notizia genera forte preoccupazione nel gruppo consiliare “Siamo il domani” che ha più volte interrogato il sindaco di Pollena Trocchia in merito ai lavori in questione e ad altre opere pubbliche il cui percorso appare quantomeno discutibile.
Il capogruppo Pasquale Fiorillo e i consiglieri Antonella Attimo, Pasquale Montella e Antonio Di Sapio chiedono al sindaco Esposito e alla maggioranza che lo sostiene di rendere note alla cittadinanza le motivazioni che hanno portato al sequestro d’iniziativa da parte dei carabinieri. “Ci risulta che il cantiere sia stato avviato in assenza di pareri o autorizzazioni necessarie che avrebbero dovuto rilasciare enti sovracomunali e che siano stati impiegati materiali non consentiti in area protetta, come il cemento armato”, dice Pasquale Fiorillo. “Inoltre, dalla lettura delle ultime determine pubblicate sull’albo pretorio, relative all’opera oggetto del sequestro, non risulta ancora eseguita la nomina del nuovo Rup”. “Tutto ciò espone il Comune alla revoca del finanziamento di 200mila euro ottenuto dal Gal Vesuvio Verde – continua Fiorillo – fondi che avrebbero consentito il rifacimento di una arteria che serve un quartiere storico che da anni aspettava la riqualificazione delle via d’accesso”. “Il sindaco – continua Fiorillo – spieghi e riferisca in merito al sequestro e chiarisca anche il percorso che ha portato alle opere in atto in corso Umberto I, dove si sta intervenendo nel rifacimento dei marciapiedi anche su suolo che ci risulta essere privato”. “Raccogliamo e facciamo nostre le preoccupazioni dei cittadini che ci segnalano ogni giorno disagi dovuti allo stato fatiscente delle strade e ai cumuli di spazzatura che non vengono rimossi, oltre alle anomalie come quelle di corso Umberto. Ritengo che il sindaco e la sua giunta debbano rispondere prima ai cittadini e poi anche alle autorità preposte. Come avvenuto in via San Martino, si rischiano provvedimenti giudiziari anche per altri cantieri?”, conclude Pasquale Fiorillo.
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