Sette anni dopo il crollo della palazzina di via Rampa Nunziante a Torre Annunziata, che causò la morte di otto persone, la comunità attende ancora giustizia e sicurezza. Il verdetto del processo d’appello è atteso con ansia dai familiari delle vittime, mentre gli abitanti della zona vivono nel timore di nuovi cedimenti.
Gli abitanti della palazzina adiacente vivono nella costante paura di un nuovo crollo strutturale. Malgrado le promesse, non sono state ancora eseguite opere di messa in sicurezza dell’edificio rimasto in piedi. Oltre al rischio di crollo, l’ala del palazzo non protetta è diventata un immondezzaio dal quale provengono, oltre che cattivi odori, anche ratti e blatte che arrivano fino agli appartamenti confinati e, purtroppo, anche una dimora temporanea per tossicodipendenti e senzatetto. Le fotografie e i video mandate alla nostra redazione dagli inquilini mostrano una situazione di degrado che richiede interventi urgenti.
Oltre alla messa in sicurezza dell’edificio, da tempo i residenti chiedono interventi anche sulla viabilità della rampa, che solo di recente ha ricevuto un rattoppo delle buche, pubblicizzato dall’amministrazione comunale come se la manutenzione ordinaria delle strade fosse un evento eccezionale, e forse effettivamente lo è, a Torre Annunziata. Inoltre, invocano l’istituzione del senso unico su una strada ripida e stretta, utilizzata sia dai veicoli che dai pedoni, costretti a camminare in mezzo alla carreggiata per l’assenza di un marciapiede mettendo a rischio la propria incolumità personale.
Gli interventi di rigenerazione urbana promessi devono garantire la messa in sicurezza degli edifici pericolanti, la pulizia degli stessi e la sicurezza per i pedoni. Questi interventi, se realizzati, non rappresentano solo un impegno verso il passato, ma un investimento nel futuro di Torre Annunziata, dove la memoria delle vittime del crollo potrà essere onorata attraverso il miglioramento della qualità della vita per tutti i suoi cittadini.
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