Napoli. Questa mattina il sindaco di Poggiomarino Maurizio Falanga è stato arrestato. Altre due persone risultano indagate. Per tutte l’accusa è di aver manovrato le elezioni amministrative 2020. La rete di Libera contro le mafie sulla questione di presunte infiltrazioni e sulla trasparenza e l’etica nelle pubbliche amministrazione già lo scorso 23 dicembre aveva alzato l’attenzione con l’evento pubblico “Voce Libera: un dialogo sulla legalità nelle istituzioni” con microfono aperto in piazza a Poggiomarino. Durante quella stessa iniziativa il primo cittadino si limitava ad osservare a debita distanza il susseguirsi di interventi di persone impegnate nel mondo del terzo settore e della scuola del territorio.
“Lo scioglimento del Comune di Poggiomarino segna la strada pericolosa che si ripete in tanti altri comuni del napoletano: il connubio di relazioni con i clan di camorra per condizionare il voto e, subito dopo, la vita e lo sviluppo dell’intera città”. A dichiararlo il referente regionale di Libera, Mariano Di Palma.
“Siamo preoccupati per Poggiomarino. Osserviamo la qualità etica e civica della classe dirigente locale che senza remore, pare, si faccia corrompere da chi rende arido il futuro della nostra città. L’educazione è una delle prime strade, non solo del contrasto alle mafie, ma anche per creare anticorpi democratici a quanto sta succedendo. In attesa della verità giudiziaria, nostro compito è quello di non abbassare l’attenzione e creare occasioni per i più giovani per creare coscienza critica e cura del bene comune al fine di rigenerare le nostre istituzioni locali come provato a fare in questi anni con le realtà della nostra rete”. A dirlo la referente del locale presidio di Libera “Abed Manyami”, Annette Palmieri.
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