Perché Giordano Bruno è stato arso vivo?Si tratta di un martire della scienza o di qualcos’altro? ‘’La storia a processo’’, il famoso format di Elisa Greco che vuole ricostruire le tappe che hanno portato alla morte del filosofo nolano.
‘’Giordano Bruno era un frate domenicano apostata, che nel 1576 fuggì dal convento di San Domenico Maggiore per sottrarsi a un processo per eresia. Da qui inizia un periodo di peregrinazioni per tutta l’Europa: Giordano Bruno guadagna una fama crescente di grande mago, di iniziato ai misteri della tradizione ermetica; la dote che più lo distingue e lo fa notare è il possesso di una memoria prodigiosa, risultato di una sofisticata mnemotecnica che coltiva fin dalla giovinezza. Nel 1579 aderisce, a Ginevra, al calvinismo, per poi esserne scomunicato. Frequenta in Francia la corte di re Enrico III di Valois e successivamente in Inghilterra quella della regina Elisabetta.’’ Uno degli appuntamenti del cartellone di ‘SettembrArte 2024’, che l’Amministrazione Comunale di Nola ha promosso si chiama ‘’Cultura fuori dal Comune’’ e tra le tante iniziative, molto seguito è stato il format: ‘’La storia a processo’, a cura di Elisa Greco. Il Format fa sì che i personaggi della storia sono giudicati dal pubblico attraverso un processo dove magistrati, avvocati e giornalisti rivestono il ruolo di accusatori, difensori e testimoni. E’ un dibattito in cui il pubblico, nella veste di giuria popolare, pronuncia il verdetto. Proprio in queste sere di settembre è andata in scena la rappresentazione teatrale del Processo a Giordano Bruno, nella corte interna del Comune di Nola. Partendo dal capo d’imputazione si è creato tra Accusa e Difesa, un dinamico ed intenso confronto dialettico. Non presente purtroppo per un infortunio, la dottoressa Elisa Greco, curatrice ed autrice del format, ma che ha introdotto e seguito il processo in video conferenza. Questo Processo si è potuto realizzare a Nola, grazie alla Fondazione Raffaele Mercogliano, ad Andrea Manzi nella veste del presidente della Fondazione e del connubio con il Comune di Nola. Il pubblico Ministero era formato dall’avvocato Milena Guida, avvocato della Rota Romana, Cassazionista già Difensore del Vincolo, è toccato a lei riformulare le accuse nei confronti di Giordano Bruno. L’avvocato Antonio Passero, avvocato del Foro di Nola, ha svolto il ruolo di difensore, nella vita e nel format. A fare da testimoni, per l’accusa Filomena Carrella giornalista e scrittrice e per la difesa Roberto Russo, giornalista. Carlo Buonauro, Consigliere di Stato e Sindaco di Nola ha invece interpretato il ruolo di Giordano Bruno. A presiedere la Corte, il magistrato Geremia Casaburi, Presidente di sezione civile del Tribunale di Nola che poco ha potuto rispetto al verdetto espresso da una giuria in stile processo all’americana. Al pubblico, è toccato il verdetto finale.
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