venerdì 22 Novembre 2024
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Atto di Vandalismo agli Scavi di Pompei: Turista Incide il Proprio Nome sulle Pareti della Casa delle Vestali

Una grave atto di vandalismo ha colpito il prestigioso sito archeologico di Pompei Scavi. Questa mattina un turista inglese di 37 anni è stato sorpreso e bloccato dai carabinieri del posto fisso scavi mentre incideva le pareti affrescate della storica “Casa delle Vestali”.

Il personale addetto alla vigilanza del sito ha immediatamente avvertito le forze dell’ordine mentre stava utilizzando un oggetto contundente per incidere su una delle pareti dell’antica domus la data odierna e le iniziali “JW LMW MW”, che l’uomo ha poi spiegato essere le sue e delle sue due figlie. Al di sotto di queste incisioni, è stata trovata un’altra iscrizione, “MYLAW”.

L’atto di vandalismo non si è limitato a un semplice graffito, ma ha colpito una sezione affrescata e particolarmente delicata della parete sinistra all’ingresso della casa. Questo gesto ha suscitato grande indignazione tra gli esperti e gli amanti del patrimonio storico, poiché ogni danno a queste antiche strutture è irrimediabilmente irreversibile.

Il turista è stato immediatamente denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata per danneggiamento al patrimonio artistico. La Prefettura è stata informata dell’accaduto per valutare l’applicazione di una sanzione amministrativa.

Nonostante le scuse presentate dal turista, che ha motivato il suo gesto come un tentativo di lasciare un segno della sua visita, la direzione archeologica ribadisce che tali atti non solo sono illegali, ma rappresentano una minaccia per la conservazione e l’integrità di siti di valore inestimabile.

Le autorità di Pompei Scavi hanno rinnovato l’appello ai visitatori affinché rispettino e proteggano il patrimonio storico e culturale, ricordando che ogni incisione, graffito o alterazione non autorizzata contribuisce alla perdita irreparabile di un pezzo della nostra storia comune. L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la sorveglianza nei siti archeologici, sollecitando una riflessione più ampia sulla necessità di bilanciare accessibilità e protezione.

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