L’ex ministro e presidente dell’Assemblea regionale siciliana (Ars), attuale deputato regionale di Forza Italia Gianfranco Micciche’ è indagato per peculato, truffa aggravata ai danni dell’Ars e false attestazioni sulla presenza in servizio di un dipendente pubblico in una inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Palermo e coordinata dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia. Per questa ragione il gip di Palermo, accogliendo le richieste della procura ha emesso un’ordinanza per misure cautelari a carico di Miccichè che prevede il divieto di dimora nel Comune di Cefalu’. Il politico avrebbe usato per fini personali l’auto che gli era stata assegnata per svolgere le funzioni istituzionali. A Miccichè, inoltre, i magistrati contestano di aver confermato le false missioni di servizio dichiarate da Maurizio Messina, dipendente Ars che gli faceva da autista. Una truffa che avrebbe portato nelle tasche di Messina indennità non dovute per 10.736 euro. Il gip ha inoltre disposto l’obbligo di dimora nei comuni di Palermo e Monreale nei confronti di Messima. A renderlo noto è proprio il procuratore di Palermo De Lucia. L’ordinanza, eseguita dalla guardia di finanza di Palermo, prevede anche il blocco preventivo di 24 mila euro ritenuto profitto dei reati.
Il gip che gli ha imposto il divieto di dimora a Cefalù, paese in cui di fatto vive, ha parlato di “una gestione arbitraria e del tutto personalistica” dell’auto blu che, dicono gli inquirenti, il deputato usava come fosse cosa sua.
Secondo gli accertamenti degli inquirenti, tra l’11 gennaio e il 10 novembre dell’anno scorso, complessivamente Miccichè, assieme all’assistente parlamentare Messina (che guidava l’auto ed è indagato pure lui), avrebbe truffato l’Assemblea regionale dichiarando missioni in realtà mai compiute per 10.736,75 euro. Proprio l’autista, poi, si sarebbe fatto pagare 10.822,02 euro di servizio – ovvero 209 ore e 20 minuti – mentre in realtà non avrebbe affatto assolto al suo compito, ma avrebbe passato il tempo anche in una sala slot e in un bingo.
Con l’Audi, che anche su volere del politico l’assemblea regionale assegna agli ex vertici che siano rimasti parlamentari, in realtà lo storico leader siciliano di Fi, per 33 volte, tra marzo e novembre del 2023, avrebbe fatto viaggi privati, sarebbe andato a fare visite mediche, avrebbe dato passaggi, nel tragitto Palermo – Cefalù e viceversa, a componenti della sua segreteria, a familiari e a persone assunte nello staff politico e in realtà impiegate nelle più disparate mansioni: dalla pulizia, alla manutenzione della piscina, alla derattizzazione.
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