Cimitile. Per un prestito di 20mila euro ne avrebbe dovuti pagarne 240mila e già ne aveva versati ben 170mila di soli interessi in 6 anni. Un incubo in cui si era ritrovata una giovane imprenditrice, finita nelle mani di un usuraio che le applicava un interesse del 10% per ogni giorno di ritardo. L’uomo, un 42 enne incensurato di Cimitile, è finito in arresto e il Giudice per le indagini preliminari di Nola ha accolto la richiesta di convalida dell’arresto formulata dal Pubblico Ministero in relazione all’arresto e resta dunque nel carcere di Poggioreale
in attesa di giudizio. Il 42enne era stato arrestato, in flagranza di reato, mercoledì mentre intascava i soldi dalla sua vittima con l’accusa di usura, da qui l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere
Le indagini portate avanti dai carabinieri della Stazione di Cimitile (agli ordini del maresciallo maggiore Michele Fusco), con il coordinamento della Procura della Repubblica di Nola, hanno consentito di procedere all’arresto attraverso l’acquisizione di numerosi atti e per mezzo di una perita attività di osservazione, pedinamento e controllo realizzata unitamente al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Nola, che consentiva di accertare la corresponsione della rata usuraria di 3.500 euro rinvenuta in possesso del giovane. Presso la sua abitazione venivano rinvenuti dai militari ulteriori contanti in banconote di vario taglio e altra documentazione probatoria.
“Le indagini sono scaturite a seguito della denuncia presentata da un’imprenditrice nolana 44enne”, si legge in una nota diffusa dalla Procura, “che, dal novembre 2018, dopo aver ricevuto in prestito dal predetto la somma di circa 20.000 euro, era stata costretta a restituire un importo complessivo di circa 170.000 mila a titolo di soli interessi e la medesima era richiesta di pagare un ulteriore importo stimato, secondo i calcoli dell’indagato, come pari a ulteriori 240.000 euro, avendo costui applicato modalità di calcolo nel ritardo nei pagamenti talvolta pari al 10% per ogni giorno di ritardo.
Il sistema vorticoso dell’usura cosí ingenerato aveva portato la vittima a elargire per numerosi anni notevoli importi di danaro rimanendo, nonostante cioÌ, sempre schiava del proprio debito, il quale, a causa degli elevatissimi interessi, aveva raggiunto oramai proporzioni inverosimili rispetto al debito originario”.
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