SOMMA VESUVIANA. Le polemiche sulla elezione delle figure principali del Forum dei Giovani non stentano a placarsi, soprattutto sui social network ed è da Facebook che il vicesindaco Gaetano Di Matteo replica alle accuse che lo hanno riguardato. Di seguito pubblichiamo il suo post per intero.
“Leggo, con una certa amarezza, le parole che in queste stanno circolano a mezzo stampa circa ciò che è accaduto nel primo Consiglio “operativo” del Forum dei Giovani di Somma Vesuviana. L’idea che ci siano rappresentanti istituzionali arroccati a imbavagliare giovani i e il loro diritto di espressione non è solo sballata, ma profondamente ingiusta. Soprattutto per chi, come me, ha speso un poco di tempo e qualche migliaio di articoli a ribadire il concetto che “la Libertà di espressione non è un mero principio iscritto nella Costituzione italiana ed in generale in tutte le Carte fondanti delle società civili, ma uno stato di fatto esercitato ed esercitabile in una qualsiasi comunità che si dice liberale e civile”. Ieri era prevista l’elezione delle cariche gestionali del Consiglio del Forum dei Giovani così come da Regolamento approvato dal Consiglio Comunale. Non entro nel merito delle scelte fatte dalle varie liste che hanno espresso i propri rappresentanti nell’organo rappresentativo dei giovani dai 16 ai 30 anni della città. Le scelte rientrano nell’ottica dell’agire politico dei protagonisti che hanno deciso e decideranno secondo la loro coscienza, visioni, strategie e sensibilità. Entro invece nel merito procedurale dell’elezione che ha visto la regolare nomina dei soggetti, la chiusura dei lavori e l’intervento a margine del neo Coordinatore del Forum. Si è trattata di galanteria istituzionale e sfido chiunque dei detrattori di queste ore (gli scodinzolatori volgari ed offensivi li lascio cadere nell’oblio,, così come faccio da un anno a questa parte) a portare avanti una tesi contraria. La stessa galanteria è stata applicata per dare la parola al candidato coordinatore della lista che contesta “il bavaglio”. E’ intervenuto, ha fatto la sua dichiarazione senza che nessun “Regime” gli togliesse la parola, lo imbavagliasse, lo martoriasse. I lavori si sono chiusi quando è stato spiegato, dal sottoscritto, che quello non era il “momento” del dibattito, ma ci sarebbero state altre riunioni ed assise dove, ognuno dei Consiglieri, avrebbe portato i propri temi, le proprie idee, le proprie criticità. Cari giovani, esistono delle regole dentro e fuori dalle aule istituzionali. Solo uno stupido potrebbe oggi, all’epoca delle società liquide e 2.0, censurare dei giovani. E credo di essere molte cose, ma non stupido. Non ci sono riusciti (a censurare) i regimi della primavera araba, né quelli siriani o iracheni, figuriamoci se poteva riuscirci un assessore. I Sentimenti, le idee, gli umori, oggi passano attraverso la rete in modo veloce, istantaneo. E però ripeto, esistono regole ed una di questa “imponeva” che ieri si votassero delle cariche con eventuali dichiarazioni di voto non pervenute all’inizio dei lavori. E poi sono arrivati dei bilanci (gli interventi di Cestaro e Ceriello per intenderci) sulle scelte fatte dai consiglieri che sono arrivati invece a fine lavori. Il resto è e sarà normale dialettica tra le parti, come è giusto che sia, nel pieno rispetto di quelle libertà e di quelle regole che differenziano una comunità civile da un’orda barbarica”.
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