Sant’Anastasia. Il 7 febbraio con una delibera della Giunta comunale questa Amministrazione ha deciso di intitolare un’area pubblica a Giorgio Almirante. Giorgio Almirante. Non c’è bisogno di scomodare biografie, interviste o articoli d’epoca per ricordare chi è stato Giorgio Almirante per la storia di questo Paese. Basti ricordare il fatto che abbia ricoperto un ruolo importante nella Repubblica di Salò, che sia stato tra i fondatori di un partito filofascista sopravvissuto alla guerra, un politico della Prima Repubblica che con orgoglio si è sempre detto fascista.
La toponomastica ha regole precise. Si sceglie di intestare un luogo pubblico ad un personaggio storico quando questi ha dato lustro al paese o ha fornito un contributo per il quale è necessario ricordarlo, per perpetuarne la memoria come esempio e monito per il suo operato. Il regolamento del nostro paese recita: “Il Comune di Sant’Anastasia tutela la storia toponomastica del suo territorio e cura che le nuove denominazioni rispettino l’identità culturale e civile della città, i toponimi tradizionali dei catasti storici e quelli formatisi spontaneamente nella tradizione orale, nonché integrando le denominazioni esistenti con quelle originarie.”. Inoltre, “La denominazione delle nuove aree di circolazione deve essere testimonianza dell’evoluzione della società, legata a fatti, personaggi ed avvenimenti sociali, culturali e politici della storia cittadina, regionale, nazionale o internazionale.” Non esistono motivazioni accettabili o comunque rispondenti ad alcuno di questi suddetti criteri.
Credo che questa Amministrazione abbia voluto esprimere così una chiara dichiarazione di intenti. Si tratta senza dubbio di una ferma ed evidente posizione politica e nulla più. Dopo aver bocciato senza confronto e senza dibattito la proposta del consigliere Giuseppe Maiello di fare fronte comune contro l’Autonomia Differenziata, ora anche questa proposta senza ragione e senza ritegno. L’A.N.P.I. “Caduti della Flobert” prende le distanze con profonda indignazione e incredulità verso questa ennesima scelta che testimonia la determinazione abietta di rimuovere la Storia, di legittimare certe ideologie, di negare responsabilità del passato e spazzare via anni di lotte, quelle lotte che hanno contribuito a cancellare la pagina più buia della nostra storia di Italiani al fine di far trionfare la democrazia e la giustizia.
Il Consiglio comunale ha sprecato una bella occasione di mostrarsi rispettosa della storia di questo Paese proponendo, piuttosto, di intestare lo stesso luogo pubblico a Giacomo Matteotti, visto che quest’anno ricorre il centenario del suo barbaro assassinio.
“Il fascismo non è un’opinione, è un crimine”.
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