Con il passaggio di presidenza da Tommaso Daniele a Mario Barbuto è avvenuto lentamente un cambiamento nell’Unione Italiana ciechi che ha portato gradualmente la nostra associazione in un caos totale creando fratture profonde a causa di scelte politiche, a mio avviso, scellerate e inopportune .
Di queste considerazioni non ne ho mai fatto mistero, anzi, ho combattuto per sanare queste fratture fin dai primi sintomi di dolore espressi dai soci, era la mia responsabilità che ho assunto liberamente agendo con dignità e coerenza.
Il commissariamento imposto alla sezione di Napoli, in questo momento storico mai così buio per l’UICI, è arrivato destando un certo sgomento nei soci; da parte mia devo confessare che non mi ha meravigliato più di tanto, visti i modi e le politiche dei vertici UICI,
Il Consiglio Regionale nomina Gaetano Cannavacciuolo commissario, che passa in rassegna le rappresentanze di zona decidendo alla fine di mantenere chiusa una delle rappresentanze più attive sul territorio Campano: La rappresentanza di Sant’Anastasia.
E’ appena il caso di ricordare che mentre si predica in tutte le stanze delle dirigenze di accorpare le rappresentanze territoriali eliminando quelle con fitti e spese di manutenzione ,si procede a chiudere quella a costo zero, ricevuta in dotazione dall’Amministrazione comunale e resa accessibile da percorsi loges appositamente per persone disabili della vista.
Restano aperte quelle da mantenere economicamente e prive di investimenti in accessibilità per la categoria.
Mi chiedo quale considerazione e credibilità si aspetterà l’Unione Italiana Ciechi quando con questa estrema superficialità ha calpestato la lungimiranza di chi ha accolto la richiesta di realizzare questi locali con adeguamenti per l’accessibilità così costosi.
Restano incomprensibili i motivi per cui viene ufficialmente chiusa questa rappresentanza.
In periodo di oscurantismo le risposte ai quesiti non sono un obbligo per le dirigenze, figurarsi per un commissario, il cui cattivo operato però, non potrà giustificarsi con un banale -non sapevo o non credevo-. Gaetano Cannavacciuolo conosce benissimo la valenza di quella struttura e le progettualità messe in rete con tante realtà associative che rendono instancabile questo nucleo laborioso che rende servizi a disabili della vista in tutti i settori e della migliore qualità, eppure ha dovuto chiudere la rappresentanza .
Lo spiegasse ai soci il perché e soprattutto lo faccia con onestà intellettuale che gli impone il ruolo assunto.
Fondamentalmente la chiusura della rappresentanza nemmeno mi è giunta inaspettata ma certo non poteva che rendermi triste , non tanto perché ancora non se ne capiscono i motivi, ma per quanto, come sospettavo, dentro i lunghi sermoni della dirigenza che sono stato obbligato a sorbire per obbligo di rappresentanza , pregni di timori per i bisogni dei soci e dell’impellenza di creare risposte concrete si è sempre nascosta una malcelata indifferenza e un attaccamento alla poltrona per la quale qualcuno è anche disposto pagare prezzi come la proprio dignità.
Bene, arrivati a questo punto e senza più aspettare, prendiamo atto della distruzione di una rappresentanza d’eccellenza rivolgendo nel contempo lo sguardo altrove.
Le realtà associative che rivolgono servizi ai disabili della vista a Sant’Anastasia sono in vita più che mai ,si riorganizzano e sono pronte a dare ai ciechi le stesse sicurezze di ieri, lo stesso supporto, la stessa
professionalità, la stessa casa comune, facendolo con un respiro certamente più libero , democratico e ottimista.
Se l’Unione Italiana ciechi ha chiuso le porte ai disabili visivi di una buona parte della provincia di Napoli, in molti ci sostengono a quattro braccia per riorganizzarci e non perdere questi importanti punti di riferimento per i privi di vista.
Infine , voglio rivolgere veramente un grazie di cuore a tutte quelle persone che mi sono state vicine da ogni luogo e sul tutto il territorio nazionale per esprimermi il loro sostegno e la loro indignazione verso questo scellerato provvedimento del Commissario preso con estrema superficialità a danno di tantissime persone e famiglie presenti sul territorio di tanti Comuni della provincia di Napoli gestite dalla rappresentanza di Sant’Anastasia.
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