Sant’ Anastasia. Dalle mamme di una scuola primaria di Sant’ Anastasia riceviamo una lettera riguardante i ticket mensa e altri disagi.
Lettera aperta alle istituzioni
Anno scolastico 2023/24….mensa delle classi a tempo pieno di una scuola di Sant’Anastasia……anno da incubo. Insostenibile sotto tutti i punti di vista; economico : il ticket continua ad aumentare; psicologico: i disagi che stiamo vivendo noi mamme sono inauditi e pensare che avevamo scritto i bimbi a tempo pieno per avere un supporto nella gestione di minori che devono assolvere da cittadini “normali” al loro obbligo scolastico!.
In questi giorni sono arrivate mail per far passare tutti gli utenti mensa su una piattaforma del comune…ma è stato un susseguirsi di comunicazioni che disdicevano poco dopo quanto precedentemente riferito! Mamme lavoratrici e non- hanno trascorso l’intero pomeriggio per comprendere quale comportamento fosse da perseguire. Stamattina è stata recapitata una mail in cui si riferiva che indipendentemente dal credito residuo sull’app utilizzata per la mensa, bisognava fare una nuova ricarica di soldi al comune (molti pagamenti venivano fatti con il MAV e quindi intestati al comune) PENA LA NON EROGAZIONE DEL PASTO, dopo un po’ veniva inviata una mail dalla ditta che eroga i pasti, che chiedeva alle famiglie di indicare il credito residuo che nel frattempo l’azienda aveva azzerato e compilare mail con alcuni dati….ancora a distanza di breve tempo, giungeva agli utenti una mail di rettifica dalla RICA, (molti genitori avevano compilato la mail richiesta), per cui l’azienda avrebbe provveduto ad accertare il credito residuo di per sé. FINALE?!!! GENITORI IN TILT perché lunedì non verrà assicurato il pasto ai bambini se non ci sarà una nuova ricarica al comune.
La domanda sorge spontanea: “Non era più facile che comune e azienda comunicassero per il trasferimento del credito?” I genitori vivranno un week end tra app, ricariche e burocrazia varia, PENA LA NON EROGAZIONE DEL PASTO.
Caro comune, cara RI.CA non si può chiedere, in due giorni che dovrebbero essere di riposo, di affannarsi con la quasi minaccia del non pasto ai bambini……OCCORRE MEDITARE SU UNA COMUNICAZIONE PIU’ EFFICACE E INTELLIGENTEMENTE FLESSIBILE…bisogna fornire dei servizi alle famiglie non DISAGI . Si è pensato a chi ha pagato 100 euro per la mensa alla RI.CA e ora deve pagarne altrettanti e vive con un solo stipendio? Domanda:” E chi non ce la fa a ricaricare lunedì non porta il figlio a scuola? Lo porta sapendo che non può mangiare, dopo aver profumatamente pagato alla RI.CA?????Sembra un film tragicomico perché certo fa ridere questa situazione innescata sicuramente da una cattiva gestione della faccenda. Il discorso sarebbe ancora lungo se a ciò aggiungessimo il disagio di famiglie non residenti a sant’Anastasia che, per un’improvvisa scelta comunale, si trovano a pagare la quota mensa senza partecipazione comunale….ma questa è ancora un’altra storia
MAMME ARRABBIATE
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