Sant’ Anastasia. Sofia Panico aveva 12 anni, ed è stata una delle vittime della strage nazista del 1 ottobre 1943 a Sant’ Anastasia. Sono trascorsi 80 anni da quel giorno. Ricordare è doveroso e oggi sarà fatto con una cerimonia ufficiale.
Questa mattina la cerimonia per ricordare quell’ eccidio.
Quel giorno morirono in 8, i loro nomi sono ricordati su una lapida apposta sulla facciata della chiesa di Santa Maria La Nova.
CASTALDO ANNUNZIATA
CAPUANO IMMACOLATA
CARBONE PASOUALE
GRANATA RAFFAELA
PANICO SOFIA
POLISE ROSA
RIGLIA MARIA
SEBETO MARIA
A volerla fortemente ricordare oggi è suo nipote Marcello Coda che non ha mai conosciuto la zia, ma la sua mamma le ha sempre parlato di quella bimba buona e generosa. Una breve vita, quella di Sofia, ma che era impressa nella mente e nel cuore di chi l’amava. “Zia Sofia era una bambina dolce e intelligente molto disponibile tanto da accudire i suoi quattro fratellini”, spiega Marcello Coda già segretario del circolo “Salvo D’Acquisto” di Napoli, “da quanto mi hanno raccontato sempre in famiglia mia zia viveva nel borgo antico di Sant’ Anastasia. In via Beato Castelli, per la precisione, quel giorno le fu chiesto da una vicina di casa di recarsi a Santa Maria la Nova per comprare un pezzo di pane. Testimoni raccontarono che, uscendo dalla chiesa mentre si avviava a comprare il pane, fu raggiunta da una raffica di mitragliatore sparata ignobilmente dai nazisti dalla zona Corderia. Purtroppo fu straziata dai colpi, non vi fu scampo. Questi assassini tolsero la vita ad una bambina che della guerra non aveva nessuna colpa”.
Oggi la memoria non va perduta anche grazie all’ impegno della locale sezione dell’ ANPI, presidente Maria Elena Capuano, che ha promosso una manifestazione che comincerà alle ore 9 e coinvolgerà le scuole cittadine.
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