Dalle ore 16 di oggi sarà possibile visitare negli appartamenti storici di palazzo reale in Caserta la mostra “Vanvitelli segreto i suoi pittori da Conca a Giaquinto – la Cathedra Petri”, ideata da Paola Raffaella David, già Soprintendente Bapsae (Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici) di Caserta e Benevento, curata da Vega de Martini e Francesco Petrucci e promossa dal Centro Europeo per il Turismo. L’esposizione è incentrata su due aspetti della produzione di Luigi Vanvitelli: creatore di opere di arte decorativa e pittore.
Il primo aspetto è rivelato dal Trono di San Pietro, la “Cathedra Petri”, imponente manufatto tardo-barocco in marmo di Carrara a metà strada tra scultura e arte decorativa, ideato da Vanvitelli per la Basilica Vaticana.
Il trono, commissionato da Papa Benedetto XIV a metà del ‘700, è riprodotto in mostra nel suo bellissimo modello in terracotta e stucco dorato conservato presso la Fabbrica di San Pietro, i cui canonici della basilica rifiutarono l’oggetto ritenendolo di carattere esuberante.
Nell’ambito della pittura viene esposto per la prima volta il Ritratto di Gaspar van Wittel, famoso vedutista olandese nonché padre di Luigi Vanvitelli, concesso in prestito dall’Accademia Nazionale di San Luca.
In mostra anche dipinti degli artisti più stimati da Vanvitelli, collaboratori in alcune sue opere: Corrado Giaquinto, uno dei massimi pittori del rococò, trasferitosi a Napoli dopo il soggiorno in Spagna come primo pittore di Corte; Sebastiano Conca che fu chiamato da Vanvitelli a Napoli per importanti commissioni.
Nel filone classicista degli artisti stimati o attivi a fianco di Vanvitelli, vanno annoverati Pompeo Batoni, successore del Conca come caposcuola del 700 romano, e Anton Raphael Mengs, padre del Neoclassicismo. Tutti questi artisti sono presenti in mostra con varie opere, alcune mai esposte al pubblico italiano, come il ritratto di Clemente XIII di Mengs, uno dei capolavori della ritrattistica papale, il ritratto del principe Guglielmo Ruffo in veste di Gran Camerario del Regno di Napoli di Francesco De Mura, tra i pochi artisti napoletani stimati da Vanvitelli, concesso in prestito dal principe Fulco Ruffo di Calabria.
La mostra sarà arricchita dal Ritratto del Vanvitelli di Giacinto Diano, da due frammenti del quadro con la Natività del Conca, distrutto nei bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale dalla Cappella Palatina della Reggia di Caserta, da una serie di dipinti di De Mura, Batoni, Pozzi, Giaquinto, modelli per gli arazzi che dovevano decorare la camera da letto di Ferdinando IV e Maria Carolina nel Palazzo Reale di Napoli e da una serie di disegni dello stesso Vanvitelli, manufatti del fondo casertano.
Chiude la mostra un singolare ritratto allegorico di Carlo III di Borbone di Lorenzo Gramiccia, proveniente da Palazzo Chigi in Ariccia.
Un ulteriore aspetto poco considerato, inerente gli interessi culturali del Vanvitelli, è la sua passione e competenza musicale, documentata da alcune lettere provenienti dall’archivio del Palazzo Reale di Caserta.
All’inaugurazione di oggi interverranno Gregorio Angelini, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania e Fabrizio Vona, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli e la Reggia di Caserta.
“Vanvitelli segreto i suoi pittori da Conca a Giaquinto, la Cathedra Petri” sarà visitabile tutti i giorni, fino al 31 ottobre 2014, escluso il martedì negli orari museali, 08:30 – 19:30.
Roberto Nicorelli
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