Mentre in campo e in palestra i muscoli e la testa della DHS Napoli C5 sono messi a dura prova in vista della fase 2.0 della stagione azzurra, dietro la scrivania è tempo di bilanci, seppur provvisori, sui primi mesi di vita di una società rinnovata in estate e subito chiamata all’esame difficile della serie A.
Massimo Oranges, al vertice dell’organigramma societario assieme ai colleghi Ciro Veneruso e Luigi Longobardi, traccia le direttrici della prima parte del percorso azzurro.
“Per quanto concerne i discorsi di campo – esordisce uno dei massimi dirigenti azzurri – credo che meglio di così non potessimo fare. Certo, resta il rammarico per qualche gara in cui siamo stati puniti al di là dei nostri demeriti. Penso alle sfide casalinghe contro Rieti e Kaos, che non meritavamo di perdere. Con qualche risultato positivo potevamo essere in una posizione di classifica più tranquilla, a quota 18-19 punti, ma questo non inficia l’ottimo lavoro della componente tecnica e dei giocatori. Mercato? Una società sana deve allestire la squadra in base alle risorse di cui dispone, e solo operando in questa logica si può pensare ad un progetto a lungo termine, altrimenti sperperando le proprie risorse si rischia di essere solo una meteora. Chi gioca o ha giocato a Napoli in questi mesi lo ha fatto sempre con la massima professionalità e disponibilità. Qualche errore di valutazione, dovuto probabilmente all’inesperienza, lo abbiamo commesso, ma credo che ad oggi la squadra abbia tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo della salvezza.”
Da top ten a campionato condizionato dalla scelta di ridimensionarsi, operata dalla Marca Futsal. Gli scenari, indubbiamente, sono cambiati.
“Purtroppo la situazione economica difficile che sta attraversando il nostro paese, non poteva lasciare indenne il nostro movimento. Le avvisaglie c’erano state già all’atto dell’iscrizione – afferma il presidente azzurro – con la scomparsa di alcune società storiche. Il ripiegamento della Marca Futsal ha di nuovo mescolato le carte in tavola e rimodulato la classifica. Nonostante tutto penso che si assisterà da qui alla fine ad un campionato equilibrato sia al vertice che in coda, tutto a vantaggio dello spettacolo e delle emozioni che il nostro movimento merita”.
Sei mesi della nuova vita sportiva. Il battesimo in serie A. Una società tutta nuova. I dubbi sulla convivenza sono già fugati.
“Quando si dà vita ad un nuovo progetto sportivo – commenta Oranges – è chiaro che ci siano perplessità e dubbi sulla riuscita dell’iniziativa. Ma alla base di tutto c’era la convinzione, molto forte, di voler costruire qualcosa di importante insieme. E questo fa la differenza. Si può sempre migliorare, ma sono certo che la DHS Napoli C5 possa diventare una realtà importante nel panorama nazionale. Il mio sogno più intimo è proprio questo: riuscire a diventare una società solida, modello per le altre”.
La testa va già al 14 febbraio, alla sfida col Martina, croce (la lotta per la promozione in A1) e delizia (la vittoria della coppa Italia un anno fa) del passato recente.
“E’ vero – sorride – il Martina mi fa venire in mente i momenti più belli ed intensi della mia storia recente nel calcio a cinque. Sicuramente una vittoria contro il Martina ci consentirebbe di fare un bel passo avanti nel discorso salvezza, quindi è una gara da non sbagliare”.
La redazione
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