domenica 22 Settembre 2024
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Trecase. Inaugurata la nuova sede del MPC

Continua l’opera di radicalizzazione sul territorio del neonato Movimento Popolare Campano, la creatura politica di impronta centrista fondata dal senatore Pietro Langella (nella foto). Nei giorni scorsi, l’MPC ha inaugurato una nuova sede a Trecase (Napoli) intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Presenti: Massimo Filoia, presidente del Movimento Popolare Campano e consigliere provinciale a Napoli; Luigi Sorianiello, capogruppo consiliare alla Provincia di Napoli; Massimo Lafranco neo assessore provinciale della giunta Pentangelo e il senatore Langella. Ospiti in sala anche Enzo Rivellini, parlamentare europeo e Pino Maccauro, già consigliere regionale e rappresentante dell’Mpc in provincia di Caserta.
L’incontro è stato promosso dal responsabile degli enti locali nonché rappresentante trecasese del Movimento, l’ex consigliere comunale di Trecase Salvatore Napodano.
Tutti hanno focalizzato i loro interventi sulla situazione politica attuale, e sui problemi che da tempo affliggono la Campania, spaziando dal dramma degli abbattimenti fino alle tematiche legate all’ambiente, con un richiamo alla tragica situazione della “Terra dei fuochi”.
“L’abusivismo – ha affermato il senatore Langella – non è lecito. In quest’area, però, non esiste una vera speculazione edilizia, bensì delle azioni che pur restando illegali sono figlie della necessità”. Per il parlamentare vesuviano, eletto come indipendente nelle liste del Pdl: si tratta, quasi sempre”di piccoli abusi, spesso concepiti per dare un tetto ai propri figli”. “Purtroppo – ha osservato Langella – questa situazione è stata resa insostenibile dal mancato condono che, per una scelta incomprensibile dell’allora governatore Bassolino, solo la Campania non ha potuto adottare. Una scelta che ha trasformato piccoli abusi di necessità in un grande problema di civiltà”.
Rivellini ha invece affrontato il “problema delle discariche”, in particolare quello legato alla mancata bonifica della cava Sari del Parco Nazionale del Vesuvio, chiusa nel maggio 2011. L’europarlamentare ha alzato la voce dicendosi “pronto ad alzarla anche nell’aula di Bruxelles” e invitando tutti gli amministratori campani “a seguirlo in questa battaglia di civiltà, salute e diritti calpestati”.

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