POLLENA TROCCHIA. Un fiume di motociclette, tutte in fila e in marcia per non dimenticare Vincenzo Liguori e con lui, tutte le altre vittime innocenti della criminalità organizzata. Per il terzo anno consecutivo l’associazione “Liberi pensieri”, ha organizzato il memorial “Vincenzo Liguori”.
Un evento volto al ricordo di una vittima della criminalità (era il papà della giornalista Mary, collaboratrice di questo giornale), e, per questo saranno presenti alla manifestazione alcuni rappresentanti del Coordinamento Familiari Vittime innocenti della criminalità. Ci sarà un minuto di rombo di motori, invece di un minuto di silenzio, che taglierà il nastro all’evento e darà il via al Motoraduno Memorial. Sfileranno non solo i motocicli d’epoca, (Vespe, Lambrette e Ape Car), ma anche motociclette di fabbricazione contemporanea, senza contare i tanti motociclisti che si uniranno di volta in volta lungo il percorso cittadino facendo un pezzetto di strada in segno di solidarietà. Un modo per dire: “Ciao Enzo”.
L’appuntamento è fissato per questa mattina presso l’area mercatale di via Esperanto. Alle ore 8.30 ci sarà l’apertura delle iscrizioni alla gara, la quale prenderà poi il via alle 10.30 dallo stesso luogo. Al termine del corteo che sfilerà lungo le piazze e le strade principali della cittadina Vesuviana, ne seguirà un secondo.
Questa seconda performance consisterà in una gara di lentezza e sarà dedicata esclusivamente alle moto d’epoca, queste ultime, erano una vera passione per Vincenzo. Vincenzo Liguori venne ucciso da un proiettile vagante a San Giorgio a Cremano il 13 gennaio del 2011 mentre era al lavoro nella sua officina. Riparare moto, non era, infatti, solo un lavoro per lui: quella dei mezzi su due ruote per Vincenzo costituiva amore per ciò che faceva, fin da ragazzino.
L’associazione Liberi Pensieri, d’accordo con la famiglia Liguori e insieme agli amici di Enzo intendono lanciare attraverso il motoraduno un appello alle istituzioni affinché si faccia giustizia perché i suoi killer sono ancora liberi. Vincenzo Liguori, aveva 57 anni, era un lavoratore onesto con una passione smisurata per le moto e la sua famiglia attende ancora giustizia.
“Per la nostra famiglia in questi tre anni – dicono i figli di Enzo – durante i quali il dolore per quanto accaduto non si è mai neanche sopito, un momento come quello del motoraduno organizzato dagli amici di nostro padre e da chi ha la stessa sua passione per i motori, è il modo migliore per rinnovare il suo ricordo e per ricordare a tutti, ancora una volta, per il terzo anno consecutivo, che siamo in attesa di giustizia e ci aspettiamo un processo rapido e condanne esemplari: sia noi che l’intera comunità di Pollena Trocchia. Ringraziamo – concludono – l’associazione Liberi Pensieri e il Coordinamento Familiari Vittime innocenti della criminalità che in questi anni non ci hanno mai lasciati soli”.
Una manifestazione voluta con forza e che ha raccolto tantissime adesioni: il piazzale di via Esperanto è pronto ad accogliere gli amici e i concittadini di Enzo, oltre che le decine di moto, lambrette e vespe che all’unisono faranno rombare i motori per ricordarlo.
“Il rombo dei motori che tra qualche minuto aprirà il lungo corteo – dice Alfredo Avella, del Coordinamento – deve lasciare un segno importante dentro di noi e portare con sé il significato di questo evento: ricordare che Enzo Liguori e con lui le altre vittime innocenti, sono scomparse a causa di un atto criminale e non di una fatalità”.
di Patrizia Panico de Il Mattino area sud – costiera
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