giovedì 26 Dicembre 2024
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Cellule <>: Popolo senza memoria

Quando nell’organismo entra un corpo estraneo, si attiva una cascata di cellule chiamate <> che vuol dire in aiuto, che comunicano l’avvenuto ingresso dello stesso, svegliando le porte di entrata in tutto l’organismo da una parte e dall’altra, dopo aver imparato a riconoscere il self( che appartiene) dal non self (che non appartiene o non serve al corpo), con tempi decisamente differenti in relazione all’età, al sesso, al tipo di forza del corpo stesso (quante cellule T riesce a produrre), si trasformano in <>, cioè della memoria, vale a dire “metto un programma di lettura per la prossima volta che arriva lo stesso non self così che non mi confondo, innanzitutto, trattasi decisamente di non self, così chè ci impiegheró meno tempo”.

Le cellule T della memoria sono dei veri e propri soldati, allenati a correre subito e avvertire cosa bisogna fare. Scopo del gioco, di queste importanti cellule della difesa, è quello di ridurre i tempi di contatto con tutto ciò che è stato vissuto giá come nocivo.

Questo schema funziona, nel comportamento degli esseri umani, come una brillante ipotesi di spiegazione alla possibilità di accorciamento del tempo di intolleranza (allergia, stato anafilattico) nel quale il corpo è come se, non attivando bene la memoria di un contatto stressante per le cellule, inizia ad andare in tilt: tutte le informazioni che arrivano del non self sembrano non scatenare più nessuna difesa, in compenso si diventa intolleranti ( il non self è insopportabile) fino ad ammalarsi di uno stato di anafilassi (senza speranza) di poter più modificare nulla.

Come fa un sistema politico “non self” a provocare intolleranza nella popolazione ?

In questo modo, continuando a bombardarci di involuzioni, regressioni e staticità , diventa un virus letale, per cui i nostri sforzi a produrre benessere, calma, fiducia, tranquillitá e pace si traducono in Italia con la delusione, la rabbia, lo sconforto che continua a mietere spaccature nel nostro cervello, ormai arreso alla mancanza di evoluzione.

La memoria storica, per chi c’è l’ha, invece conforta solo in parte l’idea che da queste votazioni nessuno si aspettava il vero cambiamento, in quanto il cambiamento, la maturitá e la crescita di una nazione sta nel passare a nuovi modelli che investano soprattutto il senso dell’ascolto dei bisogni veri di tutti noi.

Effetti collaterali di invasioni a tappeto di vecchi modelli, conservatori o progressisti?

Teresa Petrarca, d.ssa in psichiatria

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