Il primo punto è quello della realizzazione di una viabilità esterna per l’accesso all’isola ecologica. Il nostro gruppo consiliare ha votato contro tale variazione per una questione di coerenza con le proprie idee e le proprie posizioni. Le variazioni apportate dall’amministrazione sono quelle proposte dall’opposizione prima della carica delle forze dell’ordine nei confronti dei cittadini del quartiere Romani, i quali, per una questione di civiltà e di giustizia sociale, si opponevano alla realizzazione dell’isola ecologica in quella zona. All’epoca dei fatti, il consigliere Coccia spiegò bene quali vantaggi avrebbe potuto apportare alla sicurezza sia un allontanamento dalla scuola della struttura, sia (in alternativa) un accesso diverso da quello progettato originariamente. Mentre il capogruppo Barone in un colloquio telefonico con il presidente del consiglio comunale, Abete, chiese un incontro di mediazione con il sindaco. La risposta fu lo sfondamento della resistenza dei cittadini. In tal modo si pensava di poter ricomporre la vertenza con i cittadini. La variazione fu deliberata in un successivo consiglio comunale, molto tardivo rispetto agli eventi e poco prima della sentenza del Tar, per imbonire il collegio giudicante, che si temeva potesse dar ragione ai cittadini. Questo modo di affrontare i problemi del paese, nulla ha a che fare con la corretta intenzione di perseguire il “bene comune”. Così si producono azioni solo per salvaguardare i propri interessi politico-amministrativi. Un atto sostenuto da tali falsi valori, etici e politici, va sempre e comunque bocciato. Dunque, il nostro gruppo consiliare avendo giustamente votato contro la variante al progetto, per conseguenza logica, non ha espresso il voto favorevole alla variazione di bilancio ad essa connessa. Il secondo punto riguardava l’approvazione di linee guida per l’acquisizione al patrimonio comunale dei manufatti costruiti in difformità di legge. Grazie ad un’opposizione competente e vicina ai veri bisogni dei cittadini, a questa opposizione, saggiamente all’uopo comprensiva dei gravissimi errori tattici e strategici (pur sottolineandoli con forza), nonché dei ritardi e delle omissioni democratiche di questa maggioranza anomala (che creano disuguaglianza tra i cittadini), il provvedimento è stato votato all’unanimità. Tutto ciò è stato possibile grazie al grande lavoro di mediazione di tutta l’opposizione, che ha chiesto ed ottenuto da parte del presidente del consiglio la convocazione della conferenza dei capigruppo entro i primi dieci giorni di settembre, per poter rivedere gli allegati a tale delibera che sono di competenza dell’amministrazione comunale. Come da tre anni a questa parte il Partito Democratico ha sempre affermato, i problemi importanti devono essere affrontati da tutti i rappresentanti di maggioranza e di opposizione presenti in consiglio comunale. La nostra azione politica fu orientata in tal senso anche per la discussione dell’Amav, ma dopo un solo incontro ci fu il “nulla di fatto”. Speriamo che in questa difficile situazione, la politica possa discutere in maniera seria e responsabile sulle problematiche di più complessa risoluzione.
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