mercoledì 25 Dicembre 2024
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Roghi Agricoli: non tutti i comuni hanno emesso l’ordinanza di divieto

Nola – Continua l’impegno del Forum Ambiente area nolana per la tutela della salute dei cittadini dell’agro nolano contro i roghi di scarti vegetali delle attività agricole. Nonostante gli incontri tenuti nelle scorse settimane a Saviano, Nola e Roccarainola, il Forum Ambiente deve constatare che gran parte dei sindaci del territorio non ha emesso ordinanze di divieto assoluto di abbruciamento degli scarti vegetali, come invece imposto dalla legge e garantito più volte in sede di concertazione. Solo cinque Comuni hanno ordinato il divieto assoluto e previsto sanzioni per chi brucia fogliame e stoppie, mentre le altre amministrazioni sono ancora irresponsabilmente silenti. Il Forum prende atto che, ad oggi, solo i sindaci di Cicciano, Mariglianella, Roccarainola, San Paolo Bel Sito e Scisciano hanno emesso ordinanze di divieto di abbruciamento, mentre in tutti gli altri Comuni continua a permanere un intollerabile stato di palese violazione delle norme e del buon senso.

Un grave difetto in cui si trovano i sindaci di Nola, Marigliano, Camposano, Cimitile, Comiziano, Tufino e Visciano, che probabilmente non hanno ancora preso coscienza della gravità della situazione. Mentre il sindaco di Saviano ha per il momento solo revocato la precedente ordinanza che prevedeva la finestra oraria per l’abbruciamento, rimandando così alla legge nazionale, ed il primo cittadino di San Vitaliano ha annunciato che nelle prossime ore prenderà posizione. Gli ecologisti ribadiscono la posizione di intransigenza stabilita dall’assemblea del Forum, invitando alla massima vigilanza tutte le autorità di controllo presenti sul territorio e gli enti locali, inclusi i pochi che finora hanno disposto i divieti, considerato il continuo avvistamento di fumi a tutte le ore del giorno.

Per la salute i rischi sono seri, segnalati anche dall’Arpac e dalla comunità scientifica, in quanto la combustione di scarti vegetali, oltre a sviluppare monossido di carbonio (CO), libera altre sostanze dannose e tossiche quali ossido di azoto (NOX), anidrite solforosa (SO2), aldeidi aromatiche, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), polveri sottili (PM10), diossine e furani. Comporta, inoltre, lʼimmissione nellʼaria di metalli e la volatilizzazione di prodotti fitosanitari (fertilizzanti, insetticidi, pesticidi) con i quali il più delle volte sono trattati i residui vegetali. Per questi motivi, pesano le note della Procura di Avellino dell’agosto 2012 e quella emessa dall’Arpac lo scorso maggio, che impongono il divieto totale di roghi all’aperto degli scarti vegetali, considerati a pieno titolo rifiuti speciali.

La scarsa sensibilità istituzionale verso la salute dell’intera collettività nasconde spesso forme di sudditanza nei confronti di ristrette minoranze, che fanno pressioni di ogni tipo per non abbandonare l’insana abitudine di dare fuoco agli scarti in modo indiscriminato, finendo tra l’altro per danneggiare inconsapevolmente colture e terreni, oltre a colpire gli inermi residenti, costretti a respirare fumi irritanti e pericolosi. Inoltre, è necessario stigmatizzare indifendibili prese di posizione da parte di alcuni amministratori locali che invitano a non rispettare la legge. Un atteggiamento arrogante, che riteniamo inaccettabile da qualunque parte provenga e che ha richiesto l’intervento della Procura della Repubblica di Nola, che si spera nei prossimi giorni possa fare chiarezza sull’intera questione.

Ovviamente, come è noto, la produzione agricola non sarebbe danneggiata in alcun modo, ma sarebbero incentivate pratiche ecocompatibili come sovescio, compostaggio, pacciamatura, triturazione ed interramento degli scarti che incrementano la fertilità dei terreni e fanno bene all’ambiente, anche attraverso il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria che hanno realmente a cuore i bisogni degli agricoltori.

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