All’inizio erano state soltanto delle voci. Sin dal primo giorno dopo il voto a molti i conteggi delle singole preferenze non erano sembrati possibili, alcune cose accadute ai seggi sono state raccontate e amplificate. Voci, si diceva, soltanto voci. Adesso arrivano le prime segnalazioni. Quelle ufficiali delle “anomalie” riscontrate durante la verifica dei verbali al seggio centrale e una ci giunge da un elettore, al cui posto, pare, abbia votato un “morto”. Ma procediamo con ordine. Il 27 maggio scorso un elettore della sezione n°1 dislocata a piazza Vittorio Emanuele III si presenta al seggio per votare. Lo fa verso le 14, un po’ tardi, manca poco alla chiusura del voto. Gli viene detto che non è possibile: “ha già votato”. Chiede spiegazioni, lui non ha affatto votato e intende farlo. Nell’aula in quel momento c’erano anche i carabinieri, assegnati di servizio d’ordine al seggio, insieme alla presidente di seggio prendono il documento del volenteroso elettore il numero di identificazione appuntato sul verbale di scrutinio e vanno a telefonare al Comune per chiedere lumi. All’elettore in questione non viene spiegato nulla, sente però dire ad alta voce, dopo la telefonata, “questo numero di carta d’identità corrisponde a quella di un morto”. A quel punto lo fanno votare mettendo una freccia sul suo nome e facendogli così “occupare” con il suo documento di identificazione un’altra casella. Non è dato sapere se questo sia un episodio singolo, se sia stato riportato nel verbale di chiusura di seggio. Quel che è certo è che alle 3 di notte i presidenti delle 31 sezioni sommesi stavano ancora andando in municipio a consegnare schede e verbali e che Somma Vesuviana è stata una delle città più lente a concludere le operazioni di scrutinio. Altre anomalie sono state poi riscontrate nei verbali dal giudice Lucio Aschettino, presidente della sezione penale del tribunale di Nola, assegnato al seggio centrale. Sta ricontrollando i voti delle singole liste e delle preferenze riscontrando una diversità di numeri tra i verbali dei seggi e i verbali che sono in Comune, oltre a diverse cancellature ed errori. Alla fine del suo lavoro tutto sarà inviato in prefettura. Altra stranezza avvenuta durante il voto di domenica 26 maggio fu notata dai carabinieri della locale sezione. Mentre ovunque si stava attenti a non far sostare i candidati al consiglio comunale nei pressi dei seggi, un agente di polizia municipale, papà di una candidata delle liste del sindaco uscente Raffaele Allocca, risultata poi tra le più votate della città per numero di consensi ottenuti, stava facendo servizio, assegnato dal suo comandante in carica, fuori alla scuola elementare di Rione Trieste, quartiere in cui la famiglia vive ed ha raccolto di conseguenza il maggior numero di consensi. Una presenza che i militari hanno ritenuto inopportuna chiedendo che il vigili fosse spostato altrove. Anomalie e stranezze cui ci si augura che venga fatta chiarezza assoluta.
DA METROPOLIS DELL’8 GIUGNO
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