Somma Vesuviana. La campanella che avvisa che manca un solo chilometro all’arrivo suona incessante. Sabato vanno consegnate le liste dei partiti e le relative coalizioni che sostengono i candidati sindaco. Da lì si decideranno i destini politici di Somma Vesuviana nella tornata elettorale del 26 e 27 maggio prossimi. Il borsino delle alleanza è piuttosto caldo, le voci impazzano e si rincorrono velocemente così come le smentite. Tutto sui marciapiedi della città perché di istituzionale, in questa fase, c’è bene poco. Lo spartiacque della settimana però è il consiglio comunale convocato per mercoledì. Allocca avrà o no i numeri per cambiare lo statuto comunale e far passare, tra gli altri, il “salva Terracciano”? Il primo cittadino avrà il numero legale per poter far approvare gli ultimi debiti fuori bilancio della sua amministrazione? I partiti ed i movimenti di maggioranza che devono scegliere da che parte stare chiuderanno la partita mercoledì oppure dal giorno successivo ci sarà il più classico dei “liberi tutti”? Nel centrodestra, ottenuto il simbolo del Pdl, Paola Raia lavora alacremente per mettere in piedi la sua coalizione. Al momento ha ottenuto l’appoggio di Progetto Somma che sostiene in giunta Allocca l’assessore alle Politiche Giovanili Lello D’Avino. Adesso il consigliere regionale lavorerà per tentare di aggregare quanti più soggetti possibili. Ma quali sono questi soggetti che potrebbero sostenerla? Al di là dei movimenti e partiti d’area, come Noi Sud o Alleanza per Somma, ci sarebbe anche l’Udc. Il partito scudocrociato infatti in regione con il Pdl governa. Ed allora perché non si è chiuso nulla? Semplicemente perché Udc e Polis aspettano di capire chi possa offrire le migliori garanzie elettorali. In sostanza chi tra i vari candidati sindaco, Allocca escluso, abbia contemporaneamente la lista più forte e la coalizione meno eterogenea. I due partiti infatti sanno di avere i numeri per essere l’ago della bilancia sia dal punto di vista elettorale che da quello di una futura governance e vogliono giocarsi la partita fino all’ultimo secondo utile. La loro mossa attendista un risultato l’ha ottenuto: quello di spaccare il fronte del centrodestra con la tensione politica accumulata in questi mesi di trattative. Ora però bisognerà capire se le mosse delle due dirigenze di Pd ed Udc pagheranno. A sinistra invece la situazione è differente. Lorenzo Metodio prosegue il suo lavoro sul territorio con “La Città Cambia” (ieri è stata la volta della raccolta delle firme in piazza per la proposta di “legge rifiuti zero”). Il giovane candidato starebbe mettendo in piedi anche una seconda lista che appoggi il suo movimento. In casa Pd invece i lavori per la costruzione della lista vanno a rilento. Gino Cimmino, il segretario provinciale del Pd, sta cercando di rimettere insieme i cocci e non sembrerebbe aver chiuso la porta a Polis ed Udc anche se, la freddezza di quest’ultimo, lascerebbe intendere che Giuseppe Auriemma (che ieri è stato per le periferie cittadine), la corsa a Palazzo Torino potrebbe farla solo con le liste dei dem, di Somma Attiva e di Centro Democratico più una civica.
Gaetano Di Matteo
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