mercoledì 25 Dicembre 2024
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Somma Vesuviana, al via le grandi manovre elettorali nel centrodestra tra defezioni e spaccature

Somma Vesuviana. Un rincorrersi di voci, di sussulti. Cosa faranno adesso Paola Raia, che ha ottenuto il simbolo del Pdl e l’investitura ufficiale a concorrere a candidato sindaco sotto l’egida berlusconiana, e Raffaele Allocca, spodestato dopo sette anni di vicinanza a Forza Italia prima e al popolo delle libertà poi? La prima starà sicuramente lavorando alla costruzione della sua coalizione. In ballo c’è quell’enorme capitale elettorale del centrodestra sommese spiazzato dalla decisione romana di affidare il simbolo al consigliere regionale. Il secondo invece sembra voler prendere tempo, studiare la situazione e poi mettere in pratica una contromossa per costruire un soggetto che gli garantisca almeno il ballottaggio. Poi si vedrà. E su quel poi si vedrà che si è basata la prima riunione di questa nuova fase della maggioranza di Allocca ieri pomeriggio. Chi si aspettava un primo cittadino pronto a cacciare gli artigli e a chiedere ai suoi un sostegno pubblico, forte e deciso, è rimasto piuttosto deluso. Allocca ha preso atto innanzitutto delle assenze. Quelle di Noi Sud e Fratelli d’Italia erano piuttosto annunciate. Quella di Somma Domani invece ha rinfocolato le voci che vorrebbero l’ex Fli ai ferri corti col primo cittadino reo, secondo indiscrezioni, di voler candidare qualche consigliere uscente del Pdl proprio nel movimento fondato da Pasquale Auriemma, Raffaele Ranieri ed Alfonso Allocca. Perché la fascia tricolore uscente, al di là delle dichiarazioni di facciata, un problema serio ce l’ha e riguarda proprio la perdita del simbolo del Pdl. Dove candidare gli uscenti del suo ex partito che decideranno di non seguire il simbolo? Certamente non si può costruire un contenitore per ogni testa uscente e sicuramente, visto che il quorum questa tornata sarà del 3 per cento per coalizione e di circa mille e cento voti di lista per sedersi al tavolo della ripartizione, le liste dovranno essere equilibratissime altrimenti si rischia un bagno di sangue. Alla riunione c’era anche Antonio Parisi che in questo momento difficile, e dopo aver attaccato Allocca in più di una occasione pubblica, sostiene in questa fase “l’amico Ferdinando”. Ma ieri è stata anche la giornata dello scontro dentro il Pdl. La Raia si è augurata che il sindaco si candidi come capolista nella lista berlusconiana. Una provocazione, dettata anche dalla consapevolezza di avere in mano la mossa per dare lo scacco matto al Re. Poi è giunto il durissimo comunicato di Paolo Russo, l’onorevole dell’agro nolano che ha trovato in Allocca il suo più forte avamposto nell’area alle falde del Monte Somma. Il parlamentare ha annunciato di “sostenere Allocca anche fuori dal Pdl”. Una dichiarazione di “ribellione” piuttosto irrituale che però va letta anche nei suoi rivoli. Infatti quel “non approfondisco, né mi interessano le interpretazioni fantasiose che giungono da vicino e da lontano” dichiarato a mezzo stampa da Russo vorrebbe essere l’argine alla ressa di voci che per tutta la giornata si sono rincorse negli ambienti del centrodestra cittadino. Secondo alcuni rumors infatti Russo al coordinamento nazionale del Pdl, quando si sarebbe reso conto del fatto che per Allocca non ci sarebbero state speranze di essere ricandidato tra le fila del suo partito, avrebbe fatto il nome di un terzo soggetto, Pasquale Piccolo. Al diniego di convergere sull’avvocato sommese il parlamentare si sarebbe accodato alle decisione presa dal tavolo romano. Ora bisognerà attendere i prossimi giorni (il termine per comprendere se ci sarà uno smottamento del centrodestra. Infatti l’impressione è che basti lo spostamento di un solo partito o movimento in cerca di “sistemazione” verso uno dei tre candidati sindaco (Piccolo, Raia, Allocca n.d.r.) per provocare una reazione a catena. Questo in vista della costruzione di un soggetto forte che si garantisca quantomeno il ballottaggio. Da lì in poi si giocherà un’altra partita.

Gaetano Di Matteo

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