“Le piante e gli animali sono intimamente legate al territorio e quindi monitorarle significa controllare l’ambiente in cui esse sono coltivate/allevati. Se l’ambiente è contaminato da sostanze chimiche (sia naturali che di sintesi) e tale inquinamento raggiunge soglie di pericolo, la pianta o l’animale ingerisce una quantità tale di contaminanti che può essere la causa, diretta per l’animale stesso ed indiretta per l’uomo, di danni a livello cromosomico (DNA) con conseguente instabilità genetica (mutazioni, neoplasie, difetti immuno-enzimatici, etc.)”.
Partendo da questo concetto i Verdi Ecologisti hanno organizzato l’incontro-ritiro “Agricoltura, Qualità dell’Ambiente, Salute” a Marcianise (CE), presso il Convento San Francesco.
Presenti ai lavori Maria Teresa Belardo – Responsabile Locale Verdi Ecologisti, moderatore Nando Cirella – Direttore Agricultura e Innovazione. Tra gli interventi Luigi Esposito – Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali Federico II, Antonio Marfella – Medico ISDE, Vincenzo Peretti – Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali Federico II, Gionata De Vico – Dip. Biologia Federico II, Carmine Attanasio – Consigliere Comunale Napoli Verdi Ecologisti e Francesco Emilio Borrelli – Commissario Regionale Verdi Ecologisti.
“Dobbiamo ripensare l’azione del movimento ecologista in Campania e nel Paese – spiegano gli organizzatori dell’incontro Maria Teresa Belardo e Vincenzo Peretti – partendo proprio dal messaggio di Papa Francesco verso la tutela del Creato che è perfettamente compatibile con le nostre priorità. Infatti accanto alla tutela dell’ambiente c’è bisogno della difesa del diritto alla salute, lavoro e legalità. Infine dobbiamo ritrovare la sintonia con il popolo ambientalista mettendo al centro nuove priorità e modalità di azione e un rapporto più stretto con il mondo scientifico che deve collaborare e supportare le nostre tesi. E’ proprio dalla Campania che deve ripartire il nostro cammino”.
Roberto Esse
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