domenica 22 Settembre 2024
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A Marigliano un convegno sulle donne nella storia, nella letteratura, nell’arte

a cura di Antonio Federico e Giovanna Giaquinto

Un composito mosaico di esperienze, l’alacre formicolio di menti laboriose ed attente, la passione per l’arguta riflessione attuale e prospettica: tutto questo messo a servizio dell’arduo compito di celebrare “la donna” nel suo multiforme divenire.
Quella di ieri sera non è stata l’ennesima occasione per parlare di cliché, ma un incontro meditato e costruito per parlare alle donne, delle donne, con le donne. La sala Consiliare è divenuta luogo di un’inestimabile opportunità: tracciare un quadro critico e disciplinarmente trasversale della donna, senza risparmiare risorse e parole.
E così si comincia con la donna biblica delineata dal preciso quadro offerto da Don Lino D’Onofrio. Trattasi di una donna forte, capace di affidarsi e di far germogliare negli altri la fiducia; di una femminilità istintiva e profonda che, messa al servizio del bene divino, diviene principale veicolo di costruttività e generatività.
Si passa poi alle sferzanti parole della dott. ssa Enza Del Giudice, parole che descrivono la violenza subita, non denunciata, in parte oscura, da cui sono braccate oggi le donne. Il tutto suona al contempo come una denuncia alla società e come volontà di autocritica severa. Il messaggio è chiaro: essere donna significa avere la forza di reagire, di denunciare, di recuperare una dimensione di valore ed importanza troppo spesso dimenticata, di riscoprirsi soggetto, non più oggetto.
Infine, al Prof. Giuseppe La Rocca tocca l’arduo compito di analizzare la figura della donna nella storia della letteratura; dallo scrivere con vibrante sentimento di Saffo, alla poetica dell’orgoglio femminile di Dacia Maraini. Nelle parole del Presidente della Consulta delle Associazioni del Comune di Marigliano si scorge la forza di chi vuole restituire alla “penna femminile” il posto che gli compete nel panorama internazionale della letteratura e dell’arte.
Il tutto ci restituisce un’immagine viva e vivida di una donna fedele a se stessa e ai propri principi, forte delle proprie convinzioni e desideri, capace di difendersi e pronta a conquistarsi i propri spazi attraverso i propri meriti. Un quadro a cui tutti i presenti hanno contribuito, con “pennellate” di riflessione concreta e partecipata, con determinazione e con la volontà di seminare il germe del pensiero critico e costruttivo. E, come metafora perfetta, il tutto si pregia della “cornice” artistico-scenografica che ha accompagnato la serata: dipinti, proiezione di elaborati a tema, ed una sfilata, coordinata dalla Prof. ssa Anna Monda, dell’istituto “Ipia Ferraris”, e dalla scuola media “Elia Aliperti”,… dal sapore retrò, attraverso il coinvolgimento dei giovani allievi, e, dalla scuola media “Elia Aliperti”, coordinata dalla prof.ssa Lina De Cicco. Ciò ha il merito di operare al contempo una sensibilizzazione delle “verdi” coscienze e di coinvolgerli nell’organizzazione di un lavoro focalizzato.
Donne, per concludere, sviscerate nelle loro sfaccettature, viscerali nelle loro dimensioni del sentire, “… libere infine di essere […] intere, forti, sicure, donne senza paura.” ( da “Donne mie” di Dacia Maraini).

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