Momenti di commozione alla prefettura di Napoli dove sono state consegnate le medaglie d’onore a 15 cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Alla presenza del prefetto Francesco Antonio Musolino e del presidente dell’associazione nazionale ex internati (A.N.E.I.) l’avvocato Raffaele Arcella che ha commosso i presenti con il racconto della vita da internato.
Tra i riconoscimenti uno è andato, postumo purtroppo, al vicebrigadiere in congedo Raffaele Falco, nato a Marigliano il 18 novembre 1922, il quale l’8 settembre del 1943, all’epoca carabiniere si trovava sul fronte di combattimento greco a seguito dell’armistizio venne catturato a Patrasso (Grecia) deportato in Germania e internato in un campo di concentramento Stam-lager VII dove gli venne attribuito il numero di matricola 117505 Moobunger. Alcuni mesi dopo, con altri carabinieri, soldati, marinai e civili tutti italiani portato a Monaco di Baviera e costretto, con la forza e sotto minaccia di morte, a lavorare nella fabbriche “Vagon Fabbric Ratgeberinmoosax”. Vigilato a vista dai soldati della Ss. Il 15 luglio del 1945 liberato dall’armata russa rientrato in Italia, si presentò al comando legione carabinieri di Napoli. Per la sua attività di combattente sul fronte greco è stato decorato con tre croci di guerra. Falco non è venuto mai meno al giuramento fatto alla Patria e all’Arma dei carabinieri all’atto dell’arruolamento, ha preferito le torture e l’internamento dei lager nazisti ma non ha mai voluto collaborare con i tedeschi. Sono trascorsi molti anni dal giorno del rimpatrio e per gli ex deportati prigionieri ed internati nei lager si sono susseguite varie leggi e fra queste quella del 2000 con la quale la repubblica federale tedesca istituì una fondazione con il compito di dare un indennizzo simbolico a coloro che avevano subito la prigionia e ingiustizie ad opera delle autorità naziste. Ma Falco non ha mai beneficiato di nulla, e alcune indennizzo dalla Germania. Ora dopo la sua recente scomparsa, la medaglia per onorare le sue gesta eroiche nella cerimonia napoletana. A consegnare la medaglia al nipote di Falco, Francesco Grosso, il sindaco di Marigliano Antonio Sodano.
A concludere la toccante celebrazione l’esibizione degli studenti dell’Istituto “Labriola” di Napoli che hanno cantato “Beautiful That Way” tratto da “La vita è bella” e “Mamma”, quella che è considerata la canzone degli internati, dedicata alle mamme lontane, a quelle che avevano perso, a quelle che non avrebbero mai più rivisto.
Nelle foto da destra Il presidente dell’associazione nazionale carabinieri di Marigliano, maresciallo Umberto Bellini, il sindaco di Marigliano Antonio Sodano, Francesco Grosso e il socio vicebrigadiere Carmine Spiezia, Francesco Grosso e

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