Torna l’ombra del racket a Somma Vesuviana, dopo anni di oblio sembra rifarsi viva la criminalità organizzata, e per farsi “sentire” ha usato il mezzo più immediato e convincente: colpi di arma da fuoco sparati contro le vetrine, serrande e automobili di tre esercizi commerciali della città. E’ accaduto nella notte tra sabato e domenica, ma soltanto ieri la notizia è trapelata. Gli inquirenti, infatti, stanno mantenendo sull’episodio il più stretto riserbo. Domenica mattina quando i negozianti si sono accorti di quello che era accaduto hanno allertato le forze dell’ordine, sul posto i carabinieri della locale Stazione (agli ordini del maresciallo Raimondo Semprevivo) che hanno effettuato i sopralluoghi del caso in collaborazione con i colleghi del nucleo Operativo della compagnia di Castello di Cisterna, loro hanno constatato quanto era accaduto, danni quantificabili in circa 10mila euro totali. Ad essere colpiti il supermercato Gennarì, la concessionaria “Cerciello auto” e la rivendita “Maiello auto”. Attività commerciali che hanno le loro sedi dislocate in diversi punti della città.
Tutti e tre i proprietari e amministratori delle società interessate hanno denunciato ai carabinieri che ignoti, durante la notte precedente, avevano esploso colpi di arma da fuoco all’indirizzo delle rispettive attività commerciali. In particolare, è stata colpita una delle tre sedi che il supermercato ha sul territorio di Somma Vesuviana, dopo i rilievi effettuati dai militari hanno accertato che erano stati esplosi nel corso del raid notturno tre colpi d’arma da fuoco (calibro 7,65) ed erano stati sparati contro la serranda che protegge l’ingresso del market. I proiettili hanno causato danni alla struttura in ferro e alle vetrate, per circa 2mila euro. Sul posto gli uomini dell’Arma hanno poi repertato proprio tre bossoli. Più proiettili, invece, sono stati esplosi contro la rivendita auto “Cerciello”, cinque le auto colpite, si tratta di vetture che erano parcheggiate all’esterno della struttura sul piazzale espositivo, qui i militari hanno rinvenuto e sequestrato quattro bossoli. Maggiori, quindi, i danni arrecati all’imprenditore, calcolati in circa 5mila euro. E infine, nel mirino del raid punitivo dei malviventi, è finita un’altra rivendita di auto. Anche se al momento non è possibile stabilire l’ora e le dinamiche con cui la banda abbia agito. E se quindi è stata questa o le altre ad essere colpite per ultima. Non esistono testimoni del fatto. I proprietari dei negozi hanno constatato i danni soltanto il giorno dopo quando sono andati ad aprire l’attività. L’ultima vittima è appunto un altro commerciante di autovetture. “Maiello auto” che ha la sua sede in via Pomigliano. In questo caso tre automobili sono state raggiunte dai colpi di pistola, anche stavolta le tre vetture si trovavano parcheggiate sul piazzale esterno, e sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco sempre dello stesso calibro: 7,65. Durante i rilievi gli uomini del maresciallo Semprevivo hanno repertato tre bossoli. Il danno quantificato dal commerciante è stato di circa 3mila euro. Per uno di loro a coprire la somma ci penserà l’assicurazione, così non è per gli altri due. Al vaglio degli inquirenti ogni ipotesi, anche se i commercianti interrogati hanno riferito di non aver mai ricevuto richieste estorsive. Nessuna pista è lasciata al caso, ma la dinamica di azione e gli obiettivi prescelti fanno propendere in maniera più marcata proprio per la lunga mano della camorra. Somma Vesuviana da tempo, infatti, è nel mirino di diversi clan dell’area vesuviana che si stanno ricompattando e rimettendo all’opera soprattutto nel campo del racket. La città si ritrova stretta tra la vicina Castello di Cisterna e le confinanti Ottaviano e Marigliano, dove gruppi criminali sono da tempo operativi.
da metropolis del 19 febbraio
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