In azione veloci, quasi silenziosi, e via con circa 400mila euro. E’ la sintesi estrema della rapina portata a termine ieri nel primo pomeriggio nell’Interporto di Nola da tre malviventi entrati in azione a volto coperto. Presa di mira la sede della “Banca popolare di sviluppo”, che ha la sua sede nella palazzina all’isola 5 del Cis. Tutti e tre armati, ma non hanno avuto neanche bisogno di tirare fuori la pistola che avevano ben visibile nei pantaloni, hanno minacciato i pochi dipendenti che erano nella sede in quel momento e si sono fatti aprire la cassaforte dell’istituto bancario. All’interno, nelle cassette di sicurezza, una cifra notevole: 400mila euro. A quell’ora l’attività in banca era tranquilla, erano circa le 14, 20 i dipendenti erano ancora in pausa pranzo e mancavano dal loro posto di lavoro anche gli addetti alla sicurezza. Un particolare che ha insospettito gli inquirenti, tanto da far pensare che qualcuno abbia agevolato, facendogli conoscere questo ed altri dettagli, i malviventi nel loro lucroso colpo. Hanno agito in fretta, in modo silenzioso, pare che siano addirittura entrati dal gabbiotto delle guardie giurate. Sul posto dopo la fuga dei banditi sono intervenuti gli agenti del commissariato di Nola (guidato dal primo dirigente Giovanni Mandato) a loro, ed in particolare alla squadra investigativa diretta dall’ispettore capo Antonio Coppola, il compito di svolgere i primi rilievi e le indagini che dovranno portare a rintracciare i colpevoli. Sono state acquisite le immagini della videosorveglianza dell’istituto bancario, anche se i malviventi hanno agito a volto coperto, i poliziotti sperano che negli spezzoni del video possano esserci dettagli importanti che facciano capire come siano arrivati al Cis e come siano fuggiti, a bordo di quale vettura. Qualche numero di una targa parziale, e la marca di un’automobile potrebbero mettere gli inquirenti sulle tracce della banda di rapinatori, di certo più ricchi da ieri.
GABRIELLA BELLINI
DA METROPOLIS DEL 6 FEBBRAIO
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