domenica 22 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, i partiti di opposizione fermi allo scoglio delle “primarie” di coalizione

Somma Vesuviana. “Primarie sì, primarie no, primarie forse”. Sembrerebbe questo il guado che non riescono ad attraversare i partiti ed i movimenti uniti per la costruzione di un’alternativa al centrodestra del sindaco Raffaele Allocca. Pd, Udc, Polis e Popolari per il Buongoverno infatti si sarebbero incagliati proprio sulla modalità di scelta del candidato sindaco da lanciare nella prossima tornata elettorale. Uno spettro che aleggia sul famigerato tavolo delle trattative politiche che dovrebbe riprendere i lavori la prossima settimana dopo la pausa natalizia. Ma a chi gioverebbero le primarie? Sicuramente al Pd, in questo momento il partito più in difficoltà tra quelli presenti alle consultazioni. Difficoltà che deriverebbero dalle lacerazioni interne ai democratici i quali si presentano, in sede di trattative, con almeno quattro elementi (Vincenzo Cimmino, Enrico Romano, Filomena Tiziano, Umberto Maione, uno per ogni corrente) e senza il proprio segretario cittadino Pietro Allocca. Un’anomalia tutta sommese denunciata anche dal consigliere Alfonso Auriemma che ha lasciato, sbattendo la porta, il partito di piazza Vittorio Emanuele III per fondare il gruppo consiliare “Uniti per Somma” con Gennaro Aliperta. Dicevamo del Pd che, attraverso le primarie, presenti comunque nel proprio statuto, potrebbe mettere fine al frazionamento interno (anche se poi bisognerebbe capire se ad esse i democrat parteciperebbero uno o più candidati sindaco). Un frazionamento talmente palese che li vede divisi perfino sull’adozione dello stesso strumento democratico di selezione dei propri rappresentanti. Infatti a spingere per le primarie sarebbe più che altro la corrente degli ex Ds, mentre popolari ed ex margheritiani non sarebbero convintissimi di scegliere in quel modo un eventuale candidato sindaco. Chi avrebbe sbarrato la porta alla proposta partita dai democratici sarebbe invece l’Udc, mentre il forse toccherebbe ai Popolari del Buongoverno. Dunque dopo mesi di trattative e di incontri sembrerebbe ancora in alto mare il lancio di un soggetto capace di costituire un blocco di centro nel panorama politico cittadino e capace di recuperare, dopo cinque anni di flebile opposizione, il gap nei confronti dell’attuale maggioranza di centrodestra. A sinistra prosegue invece spedita la marcia del giovane Lorenzo Metodio, pronto, a determinate condizioni (come ad esempio una chiara carta d’intenti per la città) a partecipare alle primarie. Mentre più a destra c’è Pasquale Piccolo con il suo Movimento Aurora. Su tutti il sindaco Raffaele Allocca impegnato nella sua campagna elettorale a colpi di cantieri aperti (poi bisognerà capire come essi saranno finanziati) e promesse di “lavoro”. Senza contare un ulteriore outsider che potrebbe essere Antonio Granato il quale, dopo la cacciata dalla giunta del proprio fratello Tommaso, sta sondando il terreno per capire, con il sostegno della Federazione dei Riformisti sommesi (o ciò che ne resta dopo l’aspra polemica tra Sergio D’Avino di Progetto Somma e Antonio Parisi di Mezzogiorno e Libertà), se ci sia spazio per una sua eventuale candidatura alla poltrona più ambita di Palazzo Torino.

Gaetano Di Matteo

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