lunedì 23 Settembre 2024
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Rassegna teatrale: “Gli Amici del sig. G.” con “La cena dei cretini”

Saviano – In scena “Gli Amici del sig. G.” con la proposizione teatrale “La cena dei cretini” di Francis Veber, per la regia di Gianni Parisi. È il secondo appuntamento della Rassegna città di Saviano.

Tra il pubblico è stato presente il Sindaco di Saviano Carmine Sommese e l’Assessore alla cultura Francesco Iovino.

La trama è anche quella di un film del 1998 scritto e diretto da Francis Veber, ispirato ad un’opera teatrale dello stesso regista andata in scena a Parigi per tre anni. Francis Veber è un noto regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese.

La storia, come anche la versione cinematografica, è così sintetizzata: ogni mercoledì sera un gruppo di amici ricchi per combattere la noia del loro tempo, organizza la cosiddetta “cena dei cretini”, alla quale i partecipanti devono portare un personaggio giudicato stupido e riderne per tutta la durata di quella che è un festa tra amici. Una sorta di gara in cui c’è un vincitore; in realtà quello che potrebbe esser paragonato a un gioco, surreale di alquanto dubbia classe, un colpo basso, una rapida caduta di stile.

Tramite la segnalazione dell’amico Jean Cordier, l’editore Pierre Brochant individua la vittima designata in François Pignon, contabile al Ministero delle Finanze. Il personaggio è nato dalla fantasia di Francis Veber , e presenta le caratteristiche di uomo sempliciotto, impacciato e incline alla figuraccia. Quest’ultimo è appassionato costruttore di modellini con i fiammiferi.

Il sipario si apre con uno dei protagonisti alle prese con un forte mal di schiena che gli impedisce di raggiungere i suoi amici alla citata cena. In seguito la moglie Christine, irritata dal comportamento del marito, per il gioco della cena messo in atto che non è proprio il massimo della lealtà, gli comunica tramite segreteria telefonica di avere intenzione di lasciarlo.

Gli impacciati tentativi di aiuto di François Pignon portano solamente a un’altra complicazione della vicenda, prima con l’entrata in scena di Just LeBlanc, vecchio amico di Pierre, di Marlene Sasseur, l’amante ninfomane di Pierre, e di Lucien Cheval, un pedante collega di Pignon, interessato a una possibile ispezione a casa di Pierre Brochant.

Infatti François, nel telefonare al dottor Sorbier, medico curante di Pierre, sbaglia numero e contatta per errore la sua amante Marlene, poi nel tentativo di capire dove possa essere andata la moglie, contatta l’amico Just, al quale Pierre aveva portato via Christine due anni prima e con cui aveva interrotto ogni rapporto.

Dopo che i due si sono riappacificati, Just rivela a Pierre di sospettare che Christine si sia recata a casa di Pascal Meneaux, noto donnaiolo, del quale però nessuno dei due conosce l’indirizzo. François a quel punto rivela che può chiedere i recapiti al collega Cheval, che proprio in quei giorni sta conducendo un accertamento fiscale su Meneaux. Convinto a recarsi a casa di Pierre, Cheval comunica l’indirizzo di Meneaux.

Raggiunto per telefono da Pignon, Pascal Meneaux nega di essere con Christine, e confessa di trovarsi invece a letto con la moglie di Cheval, l’ispettore fiscale che lo sta tormentando quotidianamente con esasperanti controlli. È un momento di assoluta comicità: il succedere quello che nessuno si aspetta soprattutto per il personaggio interessato, tra altro, fin poco prima, sicuro di se e ora alle mosse con un cinico colpo basso del destino.

Nell’epilogo c’è un’inversione dei ruoli tra vittima e carnefice. Il “cretino” si dimostra non per nulla sprovveduto e sempliciotto anzi tutt’altro. In pratica il classico colpo di scena. Alla fine Pierre riceve la chiamata dall’ospedale: Christine ha avuto un incidente d’auto, niente di grave.

François riesce a parlarle e a spiegarle che Pierre è cambiato e vuole fortemente il suo ritorno a casa, facendole anche credere di non essere più in casa Brochant, poi però poco dopo si tradisce quando risponde a una nuova telefonata di Christine. Una sbadataggine rimarcata dal suo interlocutore annullando tutti i complimenti che solo poco prima gli aveva di fatto esternato.

Su questo quadro comico cala il sipario. La storia qui proposta in un contesto teatrale, è stata adattata alla nostra realtà dialettale con aggiunte e adattamenti locali senza tuttavia alterare il tutto e soprattutto il senso e la morale che vuole trasmettere. La commedia fu una delle prime proposizioni, alcuni anni fa, se non la prima in assoluto del gruppo teatrale “ Gli amici del sig. G”: da lì tutto un percorso di nuove proposizioni sceniche.

Tra un atto e l’altro c’è stato il tempo, secondo le intenzioni organizzative, per la consegna di un premio al regista Gianni Parisi: una piccola statuetta, a mezzo busto, in miniatura, che raffigurava una celebrità teatrale; premio consegnato dall’assessore alla Cultura del comune di Saviano, Iovino.

Meritano citazione chi ha portato in scena concretamente la rappresentazione: Luigi De Risi, Antonio Franzese, Rossella Catapano, Michele Palma, Felice De Falco, Rita Miranda e infine Nello Nappi.

Antonio Romano

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