I familiari di Melania, la donna uccisa nel “bosco delle casermette”, hanno atteso per ore che arrivasse la sentenza di colpevolezza. Vittoria, la madre della vittima, ed alcuni parenti, hanno atteso la sentenza emessa dal tribunale di Teramo, chiusi nel silenzio della villetta di via Pomintella, sentenza che per il caporalmaggiore, Salvatore Parolisi, ha decretato l’ergastolo. Mamma Vittoria, si è vista ‘fedelmente’ sostenuta da numerosi parenti ed amici che volevano essere vicini a Vittoria, la mamma di Melania che era rimasta in città con la nipotina. Con lei nel pomeriggio la sorella ed alcuni nipoti. Durante l’attesa della sentenza, davanti all’abitazione le telecamere ed i giornalisti, ed alcuni passanti incuriositi si fermavano soltanto per chiedere: “Lo hanno condannato?”. Poco prima delle 20 la notizia tanto attesa è stata resa nota da una zia di Melania che dall’uscio di casa Rea si affaccia e dice, “Avete saputo?”. A casa poco prima aveva chiamato proprio papà Gennaro, che era in tribunale sostenuto dal figlio Michele. “Scusateci”, aggiunge, “ma Vittoria non esce, non si sente tanto bene”. Non ha voglia di parlare la mamma della giovane ritrovata morta il 20 aprile del 2011 in un bosco di Ripe di Civitella, uccisa con 35 coltellate. Nelle lunghe ore di attesa, si lasciano andare a qualche commento alcune amiche di famiglia. “La cosa positiva è che in un modo o in un altro questa triste vicenda stasera sia conclusa”, commenta una giovane che conosceva bene Melania, “é uno strazio continuo per la famiglia, anche il dover andare continuamente a Teramo. Ora potranno andare avanti pensando alla piccola Vittoria, e per le lei che ora vive la nonna ce l’ha confidato più volte”. Ed un’altra: “Adesso devono buttare la chiave della cella, quello che ha fatto è imperdonabile, avrebbe potuto divorziare ed invece? Eppure per lui Melania aveva fatto tutto, per la sua gelosia aveva smesso di lavorare e di guidare, lo amava. Melania credeva nei valori della famiglia e nel matrimonio, e più di tutto ha stretto i denti anche per non dare un dolore ai suoi genitori, ha sopportato. E’ inaccettabile perdonare”.

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