mercoledì 19 Marzo 2025
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Cercola, consiglio comunale azzerato, arriva il commissario prefettizio

CERCOLA. La quiete dopo la tempesta. Da domani il Comune di Cercola sarà amministrato da Antonio Scozzese. ll Prefetto di Napoli Andrea De Martino ha nominato Commissario prefettizio del Comune di Cercola il Dottore Antonio Scozzese, dirigente di II fascia. Il provvedimento è stato adottato in quanto martedì mattina 11 consiglieri comunali, otto della minoranza e tre della maggioranza, con atto sottoscritto contestualmente in data 24 ottobre 2012 si sono dimessi dalla carica. A far precedere tali dimissioni, lo stesso primo cittadino, da oggi ex sindaco, Pasquale Tammaro che lunedì scorso, dopo una seduta di giunta convocata nel tentativo di salvare la squadra di governo rimasta con due assessori, ha infine rimesso il suo mandato nelle mani della segreteria generale del comune. Nell’attesa dell’adozione del decreto di scioglimento da parte del Presidente della Repubblica, il Prefetto De Martino ha sospeso il Consiglio comunale e ha affidato la provvisoria gestione dell’Ente al Commissario prefettizio al quale sono stati attribuiti i poteri del consiglio comunale, del sindaco e de lla giunta. Si conclude così a meno di sei mesi dalla scadenza naturale del suo mandato la burrascosa esperienza amministrativa del sindaco di Cercola, Pasquale Tammaro esponente del Pdl, vincitore nel giugno 2007,al ballottaggio contro l’allora sindaco uscente Giuseppe Gallo della Margherita. A far cadere Tammaro e con esso il consiglio comunale, le dimissioni di 11 consiglieri, tre della maggioranza e otto della minoranza, che martedì mattina, si sono presentati dal segretario generale del comune, Giorgio Ricci per rassegnare le dimissioni e determinare così, lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e l’insediamento dei commissari prefettizi. Si tratta di un commissariamento bis per l’amministrazione Tammaro che già nell’ottobre 2007 venne sfiduciato, allora furono dieci i consiglieri comunali che si dimisero, dopo soli quattro mesi di governo cittadino, mentre nel corso della sua consiliatura lo stesso Tammaro ha rassegnato le dimissioni almeno 4 volte prima di ritirarle entro i venti giorni utili. E oggi quasi allo scadere del mandato la storia si ripete. Le dimissioni degli 11 consiglieri sono state anticipate dallo stesso sindaco che già lunedì pomeriggio, dopo l’ennesimo tentativo di ricostruire la magra giunta, aveva deposto il suo mandato, probabilmente conscio delle imminenti intenzioni del consiglio comunale. Un atto quasi dovuto da parte di Tammaro messo all’angolo dai suoi alleati e senza la benché minima possibilità di vedere approvato il prossimo bilancio di previsione per l’anno 2012 a causa delle condizioni economiche del comune dovute anche allo sforamento del patto di stabilità: “E’ un atto doveroso verso la città – dice Tammaro – ogni tentativo teso a garantire le giuste condizioni di governabilità è risultato vano per l’atteggiamento ostile da parte di tutti. Pur nelle difficoltà del quadro politico credevo di poter contare sul senso di responsabilità dei consiglieri comunali”. Era oramai da diversi mesi che il consiglio comunale mostrava forti segni di insofferenza verso il sindaco, rimasto senza il supporto della sua maggioranza e senza l’appoggio della stessa giunta travolta dalle dimissioni a catena degli assessori al Bilancio, ai Lavori Pubblici e alla Pubblica Istruzione anche se quest’ultimo ci ha ripensato un mese fa. Nei giorni scorsi, si erano già dimessi il vice sindaco e tre consiglieri comunali. Amareggiato Tammaro, non risparmia accuse pesanti soprattutto ai dirigenti dei Settori chiave della macchina comunale, Ragioneria e Ufficio tecnico, rei, secondo l’ex sindaco di “ostruzionismo” per aver determinato lo sfascio di questa amministrazione comunale: “Sono loro e non i politici i veri poteri forti qui a Cercola – dice Tammaro – hanno attestato 1 milione di debiti fuori bilancio e entrate pari a zero nelle casse comunali ignorando le risorse in entrata del comune provenienti dall’evasione dell’Ici, 200mila euro, circa 650mila euro di morosità per affitti non pagati dagli assegnatari alloggi ex 219 oltre al ricavo della vendita dei primi 15 alloggi popolari”.

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