Non poteva sopportare che il fratello mancasse di rispetto al padre e così per difenderlo ha cominciato un’accesa discussione, finita però nel sangue. Una lite sfociata in un accoltellamento che ha coinvolto due fratelli, l’altra sera intorno alle 23,30 a Sant’Anastasia, e che ha portato all’arresto, in flagranza di reato, del minore del due: Nunzio Fiorillo, 28 anni , già noto alle forze dell’ordine. Ad intervenire sul posto i carabinieri della locale Stazione (agli ordini del maresciallo Andrea Angelo Apicella) che hanno bloccato il giovane ancora all’interno dell’appartamento che condivide con li genitori ed il fratello rimasto ferito. Nunzio aveva ferito con un coltello da cucina il fratello Raffaele, 29enne, domiciliato anche lui nell’appartamento di via Boccaccio, perché sottoposto agli arresti domiciliari per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, colpendolo in varie parti del corpo. La vittima è stata poi soccorsa da un’ambulanza e trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Nola dove gli sono state riscontrate “ferita da punta e taglio al braccio sinistro e al torace nonché frattura nasale”, con una prognosi di guarigione di otto giorni. Per colpirlo Nunzio aveva utilizzato un coltello da cucina, di quelli più affilati, ed aveva cominciato ad infierire, appena i genitori si erano resi conto di quanto stava accedendo hanno provato a fermarlo con tutte le loro forze, un’azione difficile considerata la stazza dell’aggressore, ma le loro grida però erano servite, subito sono accorsi alla porta alcuni vicini di casa che hanno anche telefonato al 112 per richiedere l’intervento dei militari. Le urla dei genitori, le successive sirene delle “gazzelle” dell’Arma e dell’ambulanza, hanno scatenato un trambusto che ha animato l’intero popoloso condominio di via Boccaccio. L’arma insanguinata è stata sequestrata e l’aggressore è stato dunque bloccato e portato nel carcere di Poggioreale, non senza problemi. Il giovane continuava a gridare ai tanti presenti che lui “Non aveva paura di nessuno, che non aveva paura neanche dei carabinieri”.
La lite nella famiglia Fiorillo era cominciata nel tardo pomeriggio di lunedì. Intorno alle 19 una pattuglia della stessa stazione si era dovuta recare nell’abitazione perché il padre dei due giovani aveva litigato con Raffaele, che vive a casa con loro proprio perché sottoposto agli arresti domiciliari, al culmine del litigio (anche quello scoppiato per futili motivi, pare per questioni di denaro e del sostentamento economico della famiglia) l’uomo aveva deciso di cacciare di casa il 29enne. Una decisione difficile da attuare, per il regime detentivo cui è sottoposto è il tribunale a dover autorizzare ogni spostamento. Una lite accesa e gli stessi familiari avevano deciso di chiamare i carabinieri per dirimere la questione, i militari erano intervenuti e sembrava che la banale discussione fosse rientrata. Nulla faceva presagire ciò che poi è accaduto la sera quando in casa è rientrato Nunzio. Appreso di quanto era successo poche ore prima ha cominciato a discutere con il fratello, lite che poi è degenerata fino all’accoltellamento che solo un caso fortuito non ha fatto concludere con una tragedia.
DA METROPOLIS DEL 24 OTTOBRE

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