Ha aspettato che il figlio uscisse di casa e poi gli ha sparato. Un 72enne ha cercato di uccidere il figlio di 38 anni con la pistola calibro 6, 35 che deteneva regolarmente in casa, ma non vi è riuscito e allora ha cominciato a colpirlo con un corpo contundente, infine, stremati dalla lotta che era cominciata tra i due, ha cercato di finire il suo lavoro di vendetta dando fuoco al garage dell’uomo per poi darsi alla fuga. Attimi di panico, quelli che si sono vissuta l’altra sera a Carbonara di Nola, piccolo Comune nolano dove tutti si conoscono, Michelino Sepe ha cercato di uccidere il figlio e dopo una breve ricerca dei carabinieri è stato rintracciato ed arrestato.
Per ora non è ancora possibile sapere cosa abbia scatenato la rabbia dell’anziano genitore, sulle vicenda vi è il più stretto riserbo degli inquirenti, pare però che la momento del fermo il 72enne non abbia fornito spiegazioni. Sia lui che il figlio sono finiti in ospedale per diverse lesioni, entrambi sono dovuti ricorrere a cure mediche al 38enne è stato riscontrato un “trauma contusivo con ferita lacero contusa alla regione parietale destra” e stessa sorte è toccata al papà che durante la colluttazione ha riportato “ferite al volto e contusioni” in entrambi i casi la prognosi di guarigione stabilita dai medici è di 20 giorni. Per stabilire cosa sia accaduto in gran parte è stato necessario affidasi alla ricostruzione dei fatti fornita dai testimoni presenti nel pomeriggio di giovedì davanti all’abitazione dei due. L’anziano si era nascosto dietro ad un capanno ed aveva atteso che il figlio uscisse di casa, ha sparato contro di lui un colpo ma il giovane si era accorto di quanto stava avvenendo e vista l’arma è riuscito a schivare il proiettile, ma non l’ira del genitore. Poi ha dato aver dato alle fiamme la cantina della casa del figlio (entrambi vivono nello stesso stabile), poi si è dato alla fuga e si è nascosto, disarmato, nelle campagne circostanti l’abitazione. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Stazione di Carbonara ed i vigili del fuoco di Nola, questi ultimi per spegnere l’incendio ci hanno messo circa un’ora prima che si propagasse alle abitazioni attigue dove vivono altre due famiglie. I militari erano stati allertati dalla centrale operativa di Nola e sono riusciti a rintracciare il 72enne dopo varie ricerche ed hanno ritrovato l’arma utilizzata nell’agguato nella sua abitazione, ora sottoposta a sequestro. L’anziano, considerata appunto l’età, e’ stato sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione di un fratello. Ora resta da stabilire il motivo di tanta rabbia, ma probabilmente Michelino Sepe non ha parlato in attesa di decidere la sua linea difensiva.

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