Un video di appena 57 secondi, ma che bastano a lasciare perplessi. Nelle
immagini riprese, per stessa ammissione di chi via appare, negli uffici del
municipio di Somma Vesuviana, si vede dapprima Emanuela Allocca, la nipote
del sindaco Raffaele, e assunta in Comune nella segreteria dello zio, e poi
il presidente del consiglio comunale Carmine Di Sarno, sottofondo l’inno
fascista “Faccetta nera” e sul finale il saluto romano dello stesso Di Sarno. Si
ride, si scherza nel video, si parla di “show”, ma è un gesto che non manca di
scatenare polemiche. Molti dei politici locali sono in vacanza, ma i cittadini
che stanno commentando le immagini non l’hanno considerato altrettanto
divertente. Proprio di recente, e per lo stesso motivo, sono state chieste le
dimissioni di politici locali e nazionali, mai ottenute a dire il vero.
Il video sta spopolando sul social network Facebook e “gira” condiviso di
bacheca in bacheca. Di Sarno ha un passato nel partito di Alleanza nazionale, poi
ha aderito al Pdl. Nelle immagini Emanuela Allocca presenta così la performance
del politico: “Signore e signori dal Comune di Somma Vesuviana, il presidente
del consiglio in Faccetta nera”, poi si vede Di Sarno, che accompagna con la mano
la musica in sottofondo e poi sulla strofa “quando saremoiInsieme a te,noi ti
daremo un’altra legge è un altro Re”, scatta in piedi nel saluto romano, anche se
la telecamera del cellulare non riprende la mano il gesto del braccio è evidente.
A luglio scorso aveva fatto scalpore il modo di “festeggiare” scelto dall’assessore
provinciale di Salerno Amelia Viterale dopo essere stata eletta sindaco di
Alfano, piccolo Comune del salernitano. Negli, scatti, anche quelli pubblicati su
Facebook si vede la neo sindaco con il braccio teso e il corpo fermo, così come
Di Sarno, le immagini (poi riprese da numerosi quotidiani) erano state rimosse
in seguito alle inevitabili polemiche scaturite dopo la visione. Il 26 luglio altro
putiferio è accaduto in Veneto, il vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini si è
fatto “scappare” un provocatorio saluto romano nel corso del consiglio comunale
e la minoranza infuriata ne ha chiesto le dimissioni. Nel luglio 2011, polemiche a
non finire avevano surriscaldato il Comune di Boltiere, in provincia di Bergamo,
anche qui protagonista il vicesindaco, Maurizio Testa, che sempre su Facebook
aveva pubblicato una foto che lo ritraeva intento a fare il saluto romano davanti
al busto di Mussolini mentre era in gita a Predappio.
Nel giugno del 2009, infine, sempre in estate, si vede che il caldo porta i politici
a lasciarsi andare più del solito, a essere sorpresa con il braccio teso l’allora
ministro del Turismo Michela Brambilla, immortala in foto e video a Lecco nel
corso della festa dell’Arma dei Carabinieri. Anche in quel caso infuriarono le
polemiche. In Italia da sempre sul reato di apologia del fascismo ci sono ampie
scuole di pensiero, quel che è certo è che quanto a fare certi gesti sono i politici
o gli amministratori non può passare sotto silenzio e non accadrà neanche a
Somma Vesuviana.

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